Il processo di integrazione europea ha creato una Comunità di diritto, che integra le norme dell’Unione con i sistemi giuridici nazionali. Si tratta di un ordinamento giuridico nuovo, che è stato plasmato, nei suoi principi generali, dal dialogo tra Corte di giustizia, corti costituzionali e Corte europea dei diritti dell’uomo. Esso mira a garantire, nel suo complesso, elevati standard di tutela dei diritti fondamentali, la cui determinazione è responsabilità comune e condivisa di queste corti e la cui applicazione spetta ai giudici comuni, che sono al contempo giudici nazionali e dell’Unione. L’ordinamento dell’Unione presenta anche un’altra particolarità. Esso poggia infatti su un sistema istituzionale complesso, che ha tra i suoi elementi caratterizzanti il multilinguismo. Le istituzioni dell’Unione operano con ventiquattro lingue ufficiali, che hanno pari dignità, e utilizzano diverse lingue di lavoro. Il corretto funzionamento di questa organizzazione complessa presuppone l’adozione di accorgimenti tecnici e l’impiego di risorse, in termini finanziari e di personale, importanti. La costante interazione tra giuristi, interpreti e traduttori caratterizza l’operato dei funzionari dell’Unione. In questo nuovo contesto europeo, la formazione di giuristi capaci di lavorare in più lingue e di interpreti e traduttori consapevoli delle diverse esperienze e culture giuridiche che contribuiscono alla formazione dell’Unione è, pertanto, indispensabile. Di tutto ciò si è tenuto conto, quando il Dipartimento di «Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione» dell’Università di Trieste ha deciso di istituire due cliniche legali per la formazione degli studenti di giurisprudenza e di interpretazione e traduzione: la «Refugee Law Clinic Trieste» e la «Transcultural Law Clinic».
La formazione del giurista, dell’interprete e del traduttore nello spazio giuridico integrato europeo: la «Refugee Law Clinic Trieste» e la «Transcultural Law Clinic»
spitaleri fabio;caterina falbo
2019-01-01
Abstract
Il processo di integrazione europea ha creato una Comunità di diritto, che integra le norme dell’Unione con i sistemi giuridici nazionali. Si tratta di un ordinamento giuridico nuovo, che è stato plasmato, nei suoi principi generali, dal dialogo tra Corte di giustizia, corti costituzionali e Corte europea dei diritti dell’uomo. Esso mira a garantire, nel suo complesso, elevati standard di tutela dei diritti fondamentali, la cui determinazione è responsabilità comune e condivisa di queste corti e la cui applicazione spetta ai giudici comuni, che sono al contempo giudici nazionali e dell’Unione. L’ordinamento dell’Unione presenta anche un’altra particolarità. Esso poggia infatti su un sistema istituzionale complesso, che ha tra i suoi elementi caratterizzanti il multilinguismo. Le istituzioni dell’Unione operano con ventiquattro lingue ufficiali, che hanno pari dignità, e utilizzano diverse lingue di lavoro. Il corretto funzionamento di questa organizzazione complessa presuppone l’adozione di accorgimenti tecnici e l’impiego di risorse, in termini finanziari e di personale, importanti. La costante interazione tra giuristi, interpreti e traduttori caratterizza l’operato dei funzionari dell’Unione. In questo nuovo contesto europeo, la formazione di giuristi capaci di lavorare in più lingue e di interpreti e traduttori consapevoli delle diverse esperienze e culture giuridiche che contribuiscono alla formazione dell’Unione è, pertanto, indispensabile. Di tutto ciò si è tenuto conto, quando il Dipartimento di «Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione» dell’Università di Trieste ha deciso di istituire due cliniche legali per la formazione degli studenti di giurisprudenza e di interpretazione e traduzione: la «Refugee Law Clinic Trieste» e la «Transcultural Law Clinic».File | Dimensione | Formato | |
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