La prima parte della ricerca oggetto della tesi ha indagato i fattori che favoriscono o inibiscono i comportamenti di bullismo omofobico da parte di studentesse e studenti nei confronti dei loro compagni e compagne di scuola omosessuali o percepiti come tali. La ricerca, utilizzando il metodo correlazione di indagine, ha esplorato fattori individuali (cioè il genere, il pregiudizio sessuale, la conoscenza di persone gay e lesbiche) e fattori contestuali (cioè la frequenza del bullismo omofobico osservato nel contesto scolastico, l'essere vittima di bullismo, le risposte degli insegnati a questo fenomeno), fattori che possono variare a seconda del genere della vittima. I partecipanti alla ricerca sono stati 2138 studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. I risultati indicano che gli studenti in generale, sono molto più propensi a mettere in atto azioni di bullismo omofobico contro i maschi che contro le femmine e che questo comportamento aggressivo si verifica con maggiore frequenza tra bulli e vittime dello stesso genere. Inoltre il pregiudizio sessuale verso un genere specifico di target è risultato essere predittivo di azioni di bullismo verso lo stesso genere. Essere vittima di bullismo e osservare gli insegnanti che legittimano tale fenomeno sono fattori predittivi di bullismo messo in atto contro studenti gay o percepiti come tali. Inoltre, essere testimoni di bullismo contro un genere specifico di target predice una maggiore frequenza di azioni di bullismo contro lo stesso genere di target ma inibisce le azioni di bullismo verso il genere opposto. I risultati hanno dunque indicato che il fenomeno del bullismo omofobico può essere compreso in una prospettiva sistemica che tenga conto sia delle caratteristiche individuali dei soggetti che delle caratteristiche legate al clima scolastico. Prendendo in considerazione la prospettiva del personale scolastico, la seconda parte della ricerca, utilizzando sempre una metodologia correlazione, ha esplorato i fattori individuali (pregiudizio sessuale, conoscenza di persone gay e e lesbiche, percezione della gravità degli insulti omofobici) e contestuali (l'essere testimoni di bullismo omofobico, la percezione delle risposte dei colleghi ad episodi di bullismo omofobico) quali predittori delle risposte dei partecipanti, nei termini di legitttimizzazione del bullismo e di intervento supporto a favore della vittima nel corso di episodi di bullismo omofobico. I partecipanti alla ricerca sono stati 273 membri del personale scolastico di 24 scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. I risultati hanno indicato che maggiori livelli di pregiudizio sessuale e minore contatto con persone gay e lesbiche sono associati a più frequenti comportamenti di legittimazione del bullismo omofobico. Inoltre, percepire il comportamento dei colleghi nei termini sia di legittimazione che di intervento favorisce nei partecipanti la messa in atto di comportamenti analoghi. I risultati della ricerca hanno dato inoltre utili indicazioni per individuare strategie di intervento per prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo omofobico in ambito scolastico

Homophobic bullying in the Italian school context: student and school personnel perspectives / Zotti, Davide. - (2020 Mar 27).

Homophobic bullying in the Italian school context: student and school personnel perspectives

ZOTTI, DAVIDE
2020-03-27

Abstract

La prima parte della ricerca oggetto della tesi ha indagato i fattori che favoriscono o inibiscono i comportamenti di bullismo omofobico da parte di studentesse e studenti nei confronti dei loro compagni e compagne di scuola omosessuali o percepiti come tali. La ricerca, utilizzando il metodo correlazione di indagine, ha esplorato fattori individuali (cioè il genere, il pregiudizio sessuale, la conoscenza di persone gay e lesbiche) e fattori contestuali (cioè la frequenza del bullismo omofobico osservato nel contesto scolastico, l'essere vittima di bullismo, le risposte degli insegnati a questo fenomeno), fattori che possono variare a seconda del genere della vittima. I partecipanti alla ricerca sono stati 2138 studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. I risultati indicano che gli studenti in generale, sono molto più propensi a mettere in atto azioni di bullismo omofobico contro i maschi che contro le femmine e che questo comportamento aggressivo si verifica con maggiore frequenza tra bulli e vittime dello stesso genere. Inoltre il pregiudizio sessuale verso un genere specifico di target è risultato essere predittivo di azioni di bullismo verso lo stesso genere. Essere vittima di bullismo e osservare gli insegnanti che legittimano tale fenomeno sono fattori predittivi di bullismo messo in atto contro studenti gay o percepiti come tali. Inoltre, essere testimoni di bullismo contro un genere specifico di target predice una maggiore frequenza di azioni di bullismo contro lo stesso genere di target ma inibisce le azioni di bullismo verso il genere opposto. I risultati hanno dunque indicato che il fenomeno del bullismo omofobico può essere compreso in una prospettiva sistemica che tenga conto sia delle caratteristiche individuali dei soggetti che delle caratteristiche legate al clima scolastico. Prendendo in considerazione la prospettiva del personale scolastico, la seconda parte della ricerca, utilizzando sempre una metodologia correlazione, ha esplorato i fattori individuali (pregiudizio sessuale, conoscenza di persone gay e e lesbiche, percezione della gravità degli insulti omofobici) e contestuali (l'essere testimoni di bullismo omofobico, la percezione delle risposte dei colleghi ad episodi di bullismo omofobico) quali predittori delle risposte dei partecipanti, nei termini di legitttimizzazione del bullismo e di intervento supporto a favore della vittima nel corso di episodi di bullismo omofobico. I partecipanti alla ricerca sono stati 273 membri del personale scolastico di 24 scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. I risultati hanno indicato che maggiori livelli di pregiudizio sessuale e minore contatto con persone gay e lesbiche sono associati a più frequenti comportamenti di legittimazione del bullismo omofobico. Inoltre, percepire il comportamento dei colleghi nei termini sia di legittimazione che di intervento favorisce nei partecipanti la messa in atto di comportamenti analoghi. I risultati della ricerca hanno dato inoltre utili indicazioni per individuare strategie di intervento per prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo omofobico in ambito scolastico
27-mar-2020
CARNAGHI, ANDREA
31
2017/2018
Settore M-PSI/05 - Psicologia Sociale
Università degli Studi di Trieste
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