Fiore all'occhiello della riforma del 2017, l’archivio riservato delle intercettazioni rappresenta un modello teorico: assente nel codice del 1930 e in quello del 1988, resta imbrigliato per due anni nel gioco di rinvii dell'entrata in vigore della manovra che lo forgia e, infine, viene annichilito, in limine, con decretazione d'urgenza. Nonostante le norme di riferimento vengano riscritte ab ovo e la denominazione dell'istituto perda il predicato più suggestivo, l'archivio rinasce dalle proprie ceneri con la novella del 2020, conservando molti dei tratti originari e con un quid pluris sul fronte della digitalizzazione.
L’archivio delle intercettazioni tra presidio della riservatezza, tutela del diritto di difesa e svolta digitale
stefano ciampi
2020-01-01
Abstract
Fiore all'occhiello della riforma del 2017, l’archivio riservato delle intercettazioni rappresenta un modello teorico: assente nel codice del 1930 e in quello del 1988, resta imbrigliato per due anni nel gioco di rinvii dell'entrata in vigore della manovra che lo forgia e, infine, viene annichilito, in limine, con decretazione d'urgenza. Nonostante le norme di riferimento vengano riscritte ab ovo e la denominazione dell'istituto perda il predicato più suggestivo, l'archivio rinasce dalle proprie ceneri con la novella del 2020, conservando molti dei tratti originari e con un quid pluris sul fronte della digitalizzazione.File in questo prodotto:
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