Il contributo indaga la scelta della modalità di trasporto per raggiungere il centro urbano, con un focus sulla città di Trieste. Abbiamo raccolto dati di preferenza rivelata e dichiarata e stimato un modello logit a parametri casuali per individuare le principali determinanti della scelta. Abbiamo inoltre analizzato le abitudini di mobilità dei triestini prima e durante la pandemia da Covid-19. Si conferma che, anche nel caso di Trieste, l’emergenza sanitaria ha alterato in modo significativo le scelte della modalità di trasporto, avendo un forte impatto negativo sull’uso degli autobus e spostando gli utenti verso modalità private, sia motorizzate che non. Abbiamo poi applicato tale modello per valutare l’impatto sulla scelta modale di una maggiore densità di piste ciclabili e/o di una conseguente potenziale riduzione dei tempi di percorrenza. Le nostre stime indicano un potenziale aumento nell’uso della bici (propria e in sharing) che, però, non si tradurrebbe in un corrispondente aumento della quota di mobilità attiva, poiché la bici verrebbe impiegata per sostituire alcuni viaggi attualmente effettuati a piedi. Rileviamo, inoltre, che l’impatto sull’uso dei mezzi motorizzati sarebbe molto limitato, con una riduzione pertanto non significativa della congestione e dell'inquinamento atmosferico e acustico.

Mobilità attiva prima e durante il Covid-19: il caso studio di Trieste

Mariangela Scorrano
2020-01-01

Abstract

Il contributo indaga la scelta della modalità di trasporto per raggiungere il centro urbano, con un focus sulla città di Trieste. Abbiamo raccolto dati di preferenza rivelata e dichiarata e stimato un modello logit a parametri casuali per individuare le principali determinanti della scelta. Abbiamo inoltre analizzato le abitudini di mobilità dei triestini prima e durante la pandemia da Covid-19. Si conferma che, anche nel caso di Trieste, l’emergenza sanitaria ha alterato in modo significativo le scelte della modalità di trasporto, avendo un forte impatto negativo sull’uso degli autobus e spostando gli utenti verso modalità private, sia motorizzate che non. Abbiamo poi applicato tale modello per valutare l’impatto sulla scelta modale di una maggiore densità di piste ciclabili e/o di una conseguente potenziale riduzione dei tempi di percorrenza. Le nostre stime indicano un potenziale aumento nell’uso della bici (propria e in sharing) che, però, non si tradurrebbe in un corrispondente aumento della quota di mobilità attiva, poiché la bici verrebbe impiegata per sostituire alcuni viaggi attualmente effettuati a piedi. Rileviamo, inoltre, che l’impatto sull’uso dei mezzi motorizzati sarebbe molto limitato, con una riduzione pertanto non significativa della congestione e dell'inquinamento atmosferico e acustico.
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