«L’indicibile confusione». Carestia, pratiche e mercantilismi visti da Trieste (1764 e dintorni)

Nel 1763 e 1764, per cercare di affrontare la paventata crisi alimentare che si prospettava, il Regno di Napoli si rivolse a Trieste come via per rifornirsi dei cereali provenienti dall’Europa centrale e orientale. Il fallimento di questo tentativo fu una delle cause della carestia che colpì Napoli. L’autore, dal punto di vista di Trieste, ricostruisce le vicende di tale tentativo, cercando di far emergere gli interessi in campo, gli attori che ne furono protagonisti e le pratiche e le strategie da essi attuate. In tal modo la carestia diventa una “finestra eccezionale” che da un lato consente la narrazione degli eventi “in sé”, dall’altro permette di indagare sui meccanismi del mercato dei cereali e sulle relazioni esistenti tra il mondo del commercio e della finanza, quello dello stato e della burocrazia, quello dell’aristocrazia, quello della produzione, quello dell’applicazione e della creazione delle norme e quello dell’elusione e trasgressione. In 1763 and 1764, in the approach of the feared food crisis that lay ahead, the Kingdom of Naples turned to Trieste as a way to obtain cereals from Central and Eastern Europe. The failure of this attempt was one of the causes of the famine that struck Naples. From the point of view of Trieste, the author reconstructs the events of this attempt, trying to bring out the different interests confronting each other, the actors who were the protagonists and the practices and strategies implemented by them. In this way the famine becomes an "exceptional window". On the one hand it allows the analysis of the specific events. On the other it allows us to investigate the mechanisms of the cereals market and the relationships between the world of commerce and finance, that of the state and of the bureaucracy, that of the aristocracy, that of production, that of the application and creation of norms, and that of circumvention and transgression.