La crisi sanitaria generata dalla diffusione pandemica del virus Covid-19 nella primavera del 2020 ha avuto un impatto non solo sui valori e sugli stili di vita delle persone, sulla crescita economica e sulla riorganizzazione sociale, ma anche sulle relazioni internazionali tra gli stati: l’Unione europea è apparsa debole e frammentata al suo interno; gli Usa hanno attaccato la Cina per aver taciuto del rischio contagio e accusandola di aver prodotto il virus in laboratorio; i paesi in via di sviluppo sono stati abbandonati in una situazione di grave carenza delle strutture sanitarie e l’Organizzazione mondiale della sanità ha mostrato di non possedere gli strumenti decisionali e finanziari per operare, dimostrandosi anche indecisa sul da farsi. In questo contesto e in piena emergenza sanitaria, l’autore ha somministrato un questionario on line da cui ha estrapolato per questo contributo le sole risposte del sub-campione dei giovani. Queste sono state sottoposte all’analisi delle componenti principali e le risultanze incrociate con alcune variabili socio-attitudinali: sesso e orientamento politico. I dati fanno emergere da un lato, all’interno dell’Unione europea, la percezione della diffusione dell’euroscetticismo e del populismo e dell’aumento dell’isolamento e della competitività tra gli stati, a cui rispondere con nuovi obiettivi e meccanismi di funzionamento dell’Unione; dall’altro lato, la necessità di una gestione solidale del post-emergenza nei confronti dei paesi in via di sviluppo con maggiori investimenti nella ricerca e nei sistemi sanitari e un maggior riconoscimento dell’Oms.

I giovani e le relazioni internazionali al tempo del Covid-19

Moreno Zago
2020-01-01

Abstract

La crisi sanitaria generata dalla diffusione pandemica del virus Covid-19 nella primavera del 2020 ha avuto un impatto non solo sui valori e sugli stili di vita delle persone, sulla crescita economica e sulla riorganizzazione sociale, ma anche sulle relazioni internazionali tra gli stati: l’Unione europea è apparsa debole e frammentata al suo interno; gli Usa hanno attaccato la Cina per aver taciuto del rischio contagio e accusandola di aver prodotto il virus in laboratorio; i paesi in via di sviluppo sono stati abbandonati in una situazione di grave carenza delle strutture sanitarie e l’Organizzazione mondiale della sanità ha mostrato di non possedere gli strumenti decisionali e finanziari per operare, dimostrandosi anche indecisa sul da farsi. In questo contesto e in piena emergenza sanitaria, l’autore ha somministrato un questionario on line da cui ha estrapolato per questo contributo le sole risposte del sub-campione dei giovani. Queste sono state sottoposte all’analisi delle componenti principali e le risultanze incrociate con alcune variabili socio-attitudinali: sesso e orientamento politico. I dati fanno emergere da un lato, all’interno dell’Unione europea, la percezione della diffusione dell’euroscetticismo e del populismo e dell’aumento dell’isolamento e della competitività tra gli stati, a cui rispondere con nuovi obiettivi e meccanismi di funzionamento dell’Unione; dall’altro lato, la necessità di una gestione solidale del post-emergenza nei confronti dei paesi in via di sviluppo con maggiori investimenti nella ricerca e nei sistemi sanitari e un maggior riconoscimento dell’Oms.
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