La ricerca tratta dell’abitare alla luce dell’invecchiamento della popolazione, prendendo in esame il contributo della domiciliarità per le persone anziane in una prospettiva di invecchiamento attivo. Il tema è stato declinato secondo una concezione di abitare allargato alla dimensione delle relazioni di vicinato e di quartiere, sostenuto da politiche per la territorializzazione dei servizi, privilegiando soluzioni abitative in grado di favorire le relazioni, come i condomini solidali, e lo studio di supporti tecnologici in grado di prolungare la permanenza a domicilio: condizioni per favorire una reale alternativa al modello residenziale sanitarizzato. Sono state analizzate esperienze di domiciliarità alternative all’istituzionalizzazione rese possibili da reti territoriali e sviluppate secondo tipologie e dotazioni tecnologiche a supporto dell’autonomia della persona. Molta importanza è stata data alla riflessione sulla domiciliarità alla luce dell’attuale contesto socio-demografico, quale risorsa per passare a una tipologia di servizi relazionali e portare a soluzioni abitative basate sulla territorializzazione e sulla personalizzazione, nell’ottica di una collaborazione tra pubblico, territorio e fruitori dei servizi. Il tema è stato declinato nello studio di casi di soluzioni abitative non istituzionali a dimostrazione della sostenibilità dell’intervento, ponendo l’accento sulle ricadute positive in termini di cura alla persona e di apporti alla riqualificazione degli spazi urbani. Lo studio sulle cause di esclusione delle persone anziane e con disabilità, con particolare riguardo ai problemi di mancata accessibilità ai servizi e agli spazi pubblici, è stato affrontato nell’ottica della progettazione inclusiva e dell’Universal Design. Parallelamente allo studio della letteratura nel campo dell’architettura e dell’urbanistica, è stato affrontato il campo delle politiche socioassistenziali e dei servizi relazionali, anche attraverso interviste a protagonisti di esperienze che dimostrano la sostenibilità e l’efficacia delle soluzioni individuate nella ricerca. Sono state approfondite le metodologie progettuali dei servizi, dell’approccio relazionale, in grado di favorire la domiciliarità, per garantire il benessere della persona e le condizioni per la rigenerazione urbana. Sono stati affrontati casi studio in cui la domiciliarità è supportata da reti territoriali di servizi, casi di tipologie che favoriscono le relazioni di vicinato e di quartiere, come i condomini solidali, e tipologie di abitazioni flessibili e attrezzate per cui è stato affrontato il tema dell’accessibilità nella progettazione e lo studio della domotica e ICT.
Casa e città alla prova dell’invecchiamento demografico. Spazi e politiche per un abitare non istituzionalizzato / Zanin, Carlo. - (2019 Mar 29).
Casa e città alla prova dell’invecchiamento demografico. Spazi e politiche per un abitare non istituzionalizzato
ZANIN, CARLO
2019-03-29
Abstract
La ricerca tratta dell’abitare alla luce dell’invecchiamento della popolazione, prendendo in esame il contributo della domiciliarità per le persone anziane in una prospettiva di invecchiamento attivo. Il tema è stato declinato secondo una concezione di abitare allargato alla dimensione delle relazioni di vicinato e di quartiere, sostenuto da politiche per la territorializzazione dei servizi, privilegiando soluzioni abitative in grado di favorire le relazioni, come i condomini solidali, e lo studio di supporti tecnologici in grado di prolungare la permanenza a domicilio: condizioni per favorire una reale alternativa al modello residenziale sanitarizzato. Sono state analizzate esperienze di domiciliarità alternative all’istituzionalizzazione rese possibili da reti territoriali e sviluppate secondo tipologie e dotazioni tecnologiche a supporto dell’autonomia della persona. Molta importanza è stata data alla riflessione sulla domiciliarità alla luce dell’attuale contesto socio-demografico, quale risorsa per passare a una tipologia di servizi relazionali e portare a soluzioni abitative basate sulla territorializzazione e sulla personalizzazione, nell’ottica di una collaborazione tra pubblico, territorio e fruitori dei servizi. Il tema è stato declinato nello studio di casi di soluzioni abitative non istituzionali a dimostrazione della sostenibilità dell’intervento, ponendo l’accento sulle ricadute positive in termini di cura alla persona e di apporti alla riqualificazione degli spazi urbani. Lo studio sulle cause di esclusione delle persone anziane e con disabilità, con particolare riguardo ai problemi di mancata accessibilità ai servizi e agli spazi pubblici, è stato affrontato nell’ottica della progettazione inclusiva e dell’Universal Design. Parallelamente allo studio della letteratura nel campo dell’architettura e dell’urbanistica, è stato affrontato il campo delle politiche socioassistenziali e dei servizi relazionali, anche attraverso interviste a protagonisti di esperienze che dimostrano la sostenibilità e l’efficacia delle soluzioni individuate nella ricerca. Sono state approfondite le metodologie progettuali dei servizi, dell’approccio relazionale, in grado di favorire la domiciliarità, per garantire il benessere della persona e le condizioni per la rigenerazione urbana. Sono stati affrontati casi studio in cui la domiciliarità è supportata da reti territoriali di servizi, casi di tipologie che favoriscono le relazioni di vicinato e di quartiere, come i condomini solidali, e tipologie di abitazioni flessibili e attrezzate per cui è stato affrontato il tema dell’accessibilità nella progettazione e lo studio della domotica e ICT.File | Dimensione | Formato | |
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