La ricerca ha l’obiettivo di approfondire, sotto la duplice lente della ricostruzione storica e dell’analisi teoretica, l’indagine filosofica sulla nozione dantesca di ‘incontinenza’ (termine tecnico che traduce l’akrasia di Aristotele e che denota quel fenomeno cui, nel linguaggio comune, siamo soliti riferirci con l’espressione ‘debolezza della volontà’). Operando a cavallo fra l’ambito della Storia della filosofia medievale, quello della Filosofia morale e quello degli Studi danteschi, qui si propone di inquadrare la concezione dantesca dell’incontinenza entro la cornice dell’acceso dibattito tardomedievale fra intellettualisti e volontaristi. Più precisamente, si argomenta in favore di una lettura del pensiero di Dante in chiave marcatamente razionalistica, coerente coi presupposti aristotelici che soggiacciono alla sua riflessione filosofica e in linea con l’orizzonte dottrinario dell’intellettualismo del XIII secolo. Chi scrive ritiene perciò di poter scommettere sia sulla validità ermeneutica di un approccio rigorosamente filosofico alla comprensione del pensiero morale del Poeta, sia sull’opportunità di valorizzarne lo spessore teoretico.
"A conoscer la prima radice..." (Inf. V, 124). La concezione dantesca dell'incontinenza nel contesto dell'intellettualismo etico tardomedievale / Longo, Francesca. - (2019 Mar 29).
"A conoscer la prima radice..." (Inf. V, 124). La concezione dantesca dell'incontinenza nel contesto dell'intellettualismo etico tardomedievale
LONGO, FRANCESCA
2019-03-29
Abstract
La ricerca ha l’obiettivo di approfondire, sotto la duplice lente della ricostruzione storica e dell’analisi teoretica, l’indagine filosofica sulla nozione dantesca di ‘incontinenza’ (termine tecnico che traduce l’akrasia di Aristotele e che denota quel fenomeno cui, nel linguaggio comune, siamo soliti riferirci con l’espressione ‘debolezza della volontà’). Operando a cavallo fra l’ambito della Storia della filosofia medievale, quello della Filosofia morale e quello degli Studi danteschi, qui si propone di inquadrare la concezione dantesca dell’incontinenza entro la cornice dell’acceso dibattito tardomedievale fra intellettualisti e volontaristi. Più precisamente, si argomenta in favore di una lettura del pensiero di Dante in chiave marcatamente razionalistica, coerente coi presupposti aristotelici che soggiacciono alla sua riflessione filosofica e in linea con l’orizzonte dottrinario dell’intellettualismo del XIII secolo. Chi scrive ritiene perciò di poter scommettere sia sulla validità ermeneutica di un approccio rigorosamente filosofico alla comprensione del pensiero morale del Poeta, sia sull’opportunità di valorizzarne lo spessore teoretico.File | Dimensione | Formato | |
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