Benjamin Franklin non è solo uno fra i più importanti Padri Fondatori degli Stati Uniti, ma anche una straordinaria figura di intellettuale illuminista, scienziato e inventore. Anche il suo approccio alle epidemie di vaiolo che affliggevano Boston, sua città natale, fu contraddistinto da un forte spirito scientifico. Boston fu anche la sede dei primi tentativi sistematici di impiegare l’inoculazione, un metodo di immunizzazione dal vaiolo che si diffuse nel Settecento, prima della scoperta della vaccinazione jenneriana. Nel 1726, Zabdiel Boylston Boylston pubblicò l’opuscolo An historical account of the small-pox inoculated in New-England, che viene da molti considerato il primo studio clinico nella storia della medicina. Franklin fu molto colpito dalla lettura dell’opuscolo di Boylston e si sottopose all’inoculazione. Nel 1736, quando Filadelfia fu colpita dal vaiolo, Franklin decise che avrebbe inoculato suo figlio Francis, di quattro anni. Tuttavia, temendo che l’inoculazione sarebbe stata molto rischiosa per Francis, il quale soffriva di seri disturbi gastrointestinali, decise di posticipare l’inoculazione. Questa decisione si rivelò fatale poiché nel novembre del 1736, mentre era ancora in attesa dell’inoculazione, Francis contrasse il vaiolo e morì. La convinzione, maturata da Franklin, di avere preso una decisione sbagliata viene condivisa da alcuni studiosi che hanno recentemente analizzato il suo dilemma con gli strumenti concettuali della moderna teoria delle decisioni cliniche (si veda M. Best et al, 2007). Qui sosteniamo che la loro conclusione che la decisione di Franklin era sbagliata va accolta con cautela. Suggeriamo, inoltre, che l’approccio di Franklin all’inoculazione ha ancora molto da insegnarci per le attuali controversie sull’utilità dei vaccini contro il Covid-19.
La decisione sbagliata di Benjamin Franklin: intelligenza e razionalità nell’epidemia
Festa, Roberto
2021-01-01
Abstract
Benjamin Franklin non è solo uno fra i più importanti Padri Fondatori degli Stati Uniti, ma anche una straordinaria figura di intellettuale illuminista, scienziato e inventore. Anche il suo approccio alle epidemie di vaiolo che affliggevano Boston, sua città natale, fu contraddistinto da un forte spirito scientifico. Boston fu anche la sede dei primi tentativi sistematici di impiegare l’inoculazione, un metodo di immunizzazione dal vaiolo che si diffuse nel Settecento, prima della scoperta della vaccinazione jenneriana. Nel 1726, Zabdiel Boylston Boylston pubblicò l’opuscolo An historical account of the small-pox inoculated in New-England, che viene da molti considerato il primo studio clinico nella storia della medicina. Franklin fu molto colpito dalla lettura dell’opuscolo di Boylston e si sottopose all’inoculazione. Nel 1736, quando Filadelfia fu colpita dal vaiolo, Franklin decise che avrebbe inoculato suo figlio Francis, di quattro anni. Tuttavia, temendo che l’inoculazione sarebbe stata molto rischiosa per Francis, il quale soffriva di seri disturbi gastrointestinali, decise di posticipare l’inoculazione. Questa decisione si rivelò fatale poiché nel novembre del 1736, mentre era ancora in attesa dell’inoculazione, Francis contrasse il vaiolo e morì. La convinzione, maturata da Franklin, di avere preso una decisione sbagliata viene condivisa da alcuni studiosi che hanno recentemente analizzato il suo dilemma con gli strumenti concettuali della moderna teoria delle decisioni cliniche (si veda M. Best et al, 2007). Qui sosteniamo che la loro conclusione che la decisione di Franklin era sbagliata va accolta con cautela. Suggeriamo, inoltre, che l’approccio di Franklin all’inoculazione ha ancora molto da insegnarci per le attuali controversie sull’utilità dei vaccini contro il Covid-19.| File | Dimensione | Formato | |
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