La ricerca nasce dall’opportunità offerta dalla Regione FVG attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo di indagare il rapporto tra sistema culturale e creativo regionale e piattaforme social e sharing. La partecipazione in tutte le sue declinazioni è un tema ricorrente, poiché concepito come approccio imprescindibile per giungere alla comprensione delle esigenze dei destinatari dei progetti. Tale presupposto assieme alle logiche introdotte dal Web 2.0 hanno condotto a riflettere sulle possibilità introdotte dai nuovi media nell’ambito della partecipazione ai processi di progettazione di spazi, beni e servizi, e nell’ambito del consolidamento di una community in cui il patrimonio può fare da collante nel rapporto a volte sottovalutato tra luoghi e abitanti. La complessità del tema di ricerca porta a una serie concatenata di considerazioni che interessano diverse sfere. Si è scelto di partire dalla riflessione sugli spazi pubblici e sui beni comuni, che in quanto luoghi privilegiati delle relazioni tra persone, devono necessariamente superare la fase di decadenza che li sta rendendo sempre più non-luoghi. L’affiorare di pratiche d’uso e azioni spontanee lontane da quanto previsto dagli strumenti di regolazione dello spazio pubblico dimostra la volontà che hanno alcune parti di comunità di riappropriarsi di tali spazi, che nonostante vivano un periodo di decadenza, vengono comunque percepiti come elemento prezioso che deve essere curato e ri-vissuto. Di qui, la necessità da parte del soggetto pubblico di trovare nuovi modi e tempi per riavvicinarsi alle comunità, rispondendo agli input forniti dalla comunità europea nell’ottica dell’Open Government, quel nuovo modello di governance che passa attraverso il libero accesso alle informazioni pubbliche ed è in grado di stimolare la capacità di raccogliere, interpretare e rielaborare i dati disponibili anche insieme ai cittadini. Nonostante il vasto numero di esperienze e riferimenti, l’applicabilità della partecipazione ai diversi ambiti di governo del territorio resta piuttosto complessa, soprattutto laddove vi è una certa resistenza da parte di amministratori particolarmente scettici rispetto alla convenienza e reale utilità nell’aprirsi in un dialogo costante e paritario con una molteplicità di attori anche non istituzionali. L’analisi si sposta sul vasto tema della digitalizzazione, individuando una serie di azioni programmatiche che mirano allo sviluppo di nuovi modelli di governance che possono essere facilitati dalle nuove tecnologie. Lo sguardo rivolto al FVG non può fare a meno di considerare la sua condizione di territorio che si trova a dover affrontare una serie di temi piuttosto urgenti, più che in altri contesti regionali. L’apertura costante delle istituzioni verso i cittadini non è una prassi consolidata; si rilevano tuttavia diverse esperienze “spot” che mostrano risultati significativi. Tra queste, rientrano anche i due casi studio oggetto di ricerca-azione: il primo nell’ambito del PUVaT per la rifunzionalizzazione di una serie di caserme nella città-fortezza storica di Palmanova, e il secondo nell’ambito della riqualificazione prevista per la storica e centrale piazza Sant’Antonio di Trieste. Le due analisi si aprono con un approfondimento dei relativi processi entro cui si sono inserite le attività, considerando che le condizioni al contorno incidono fortemente sui risultati raggiungibili. Le esperienze indagate in prima persona hanno permesso di comprendere potenzialità e criticità di tali processi, mettendo in luce una serie di ostacoli che tendono a verificarsi con una certa sistematicità, e facendo emergere nuove ed interessanti prospettive di sviluppo nel campo dell’e-participation.

Strumenti di e-participation nello sviluppo di processi e progetti di rigenerazione urbana. Esplorazioni e pratiche di ricerca-azione nel Friuli-Venezia Giulia / Chiarelli, Barbara. - (2022 Mar 25).

Strumenti di e-participation nello sviluppo di processi e progetti di rigenerazione urbana. Esplorazioni e pratiche di ricerca-azione nel Friuli-Venezia Giulia.

CHIARELLI, BARBARA
2022-03-25

Abstract

La ricerca nasce dall’opportunità offerta dalla Regione FVG attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo di indagare il rapporto tra sistema culturale e creativo regionale e piattaforme social e sharing. La partecipazione in tutte le sue declinazioni è un tema ricorrente, poiché concepito come approccio imprescindibile per giungere alla comprensione delle esigenze dei destinatari dei progetti. Tale presupposto assieme alle logiche introdotte dal Web 2.0 hanno condotto a riflettere sulle possibilità introdotte dai nuovi media nell’ambito della partecipazione ai processi di progettazione di spazi, beni e servizi, e nell’ambito del consolidamento di una community in cui il patrimonio può fare da collante nel rapporto a volte sottovalutato tra luoghi e abitanti. La complessità del tema di ricerca porta a una serie concatenata di considerazioni che interessano diverse sfere. Si è scelto di partire dalla riflessione sugli spazi pubblici e sui beni comuni, che in quanto luoghi privilegiati delle relazioni tra persone, devono necessariamente superare la fase di decadenza che li sta rendendo sempre più non-luoghi. L’affiorare di pratiche d’uso e azioni spontanee lontane da quanto previsto dagli strumenti di regolazione dello spazio pubblico dimostra la volontà che hanno alcune parti di comunità di riappropriarsi di tali spazi, che nonostante vivano un periodo di decadenza, vengono comunque percepiti come elemento prezioso che deve essere curato e ri-vissuto. Di qui, la necessità da parte del soggetto pubblico di trovare nuovi modi e tempi per riavvicinarsi alle comunità, rispondendo agli input forniti dalla comunità europea nell’ottica dell’Open Government, quel nuovo modello di governance che passa attraverso il libero accesso alle informazioni pubbliche ed è in grado di stimolare la capacità di raccogliere, interpretare e rielaborare i dati disponibili anche insieme ai cittadini. Nonostante il vasto numero di esperienze e riferimenti, l’applicabilità della partecipazione ai diversi ambiti di governo del territorio resta piuttosto complessa, soprattutto laddove vi è una certa resistenza da parte di amministratori particolarmente scettici rispetto alla convenienza e reale utilità nell’aprirsi in un dialogo costante e paritario con una molteplicità di attori anche non istituzionali. L’analisi si sposta sul vasto tema della digitalizzazione, individuando una serie di azioni programmatiche che mirano allo sviluppo di nuovi modelli di governance che possono essere facilitati dalle nuove tecnologie. Lo sguardo rivolto al FVG non può fare a meno di considerare la sua condizione di territorio che si trova a dover affrontare una serie di temi piuttosto urgenti, più che in altri contesti regionali. L’apertura costante delle istituzioni verso i cittadini non è una prassi consolidata; si rilevano tuttavia diverse esperienze “spot” che mostrano risultati significativi. Tra queste, rientrano anche i due casi studio oggetto di ricerca-azione: il primo nell’ambito del PUVaT per la rifunzionalizzazione di una serie di caserme nella città-fortezza storica di Palmanova, e il secondo nell’ambito della riqualificazione prevista per la storica e centrale piazza Sant’Antonio di Trieste. Le due analisi si aprono con un approfondimento dei relativi processi entro cui si sono inserite le attività, considerando che le condizioni al contorno incidono fortemente sui risultati raggiungibili. Le esperienze indagate in prima persona hanno permesso di comprendere potenzialità e criticità di tali processi, mettendo in luce una serie di ostacoli che tendono a verificarsi con una certa sistematicità, e facendo emergere nuove ed interessanti prospettive di sviluppo nel campo dell’e-participation.
25-mar-2022
MARCHIGIANI, ELENA
GAROFOLO, ILARIA
33
2019/2020
Settore ICAR/10 - Architettura Tecnica
Università degli Studi di Trieste
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Descrizione: Tesi CHIARELLI B
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/3015422
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