A partire da un’analisi comparativa di alcune pratiche museografiche riguardanti l’esodo istriano del secondo dopoguerra, l’articolo analizza il processo di heritage e di costruzione identitaria degli esuli istriani. Dalla rifunzionalizzazione degli ex campi profughi in area transfrontaliera si può osservare un esempio di museografia spontanea centrata sul trauma dell’abbandono dell’Istria e della comunità perduta che congela l’identità dei profughi come vittime al momento dell’esodo. Un altro esempio di heritage contempla stanze della memoria con foto e biografie plurime non conformi ad un’unica narrazione, parallelamente al riutilizzo dell’ex campo profughi per nuove forme di ospitalità; in questo modo l’esperienza degli ex rifugiati viene ricollocata nel fluire della storia, alimentando identità relazionali non contrastive, che stemperano il conflitto dicotomico con l’alterità di confine. **** From a comparative analysis of some museological practices concerning the Istrian exodus after the 2nd WW, the article analyzes the heritage and identity construction of the Istrian exiles. The refunctionalization of a former refugee camps in border area indicates an example of spontaneous museography focused on the trauma of abandoning Istria and the lost community that freezes the refugees' identity as victims of the exodus. Another example of heritage exhibit 'rooms of memory' with photos and biographies that do not conform to a single narrative, in parallel with the reuse of the former refugee camp for new forms of hospitality; in this way the experience of the former refugees is relocated in the history's flow, fueling relational identities without the dichotomous conflict with the otherness in border area.

Museografie e memorie dei campi profughi istriani

Altin Roberta
2022-01-01

Abstract

A partire da un’analisi comparativa di alcune pratiche museografiche riguardanti l’esodo istriano del secondo dopoguerra, l’articolo analizza il processo di heritage e di costruzione identitaria degli esuli istriani. Dalla rifunzionalizzazione degli ex campi profughi in area transfrontaliera si può osservare un esempio di museografia spontanea centrata sul trauma dell’abbandono dell’Istria e della comunità perduta che congela l’identità dei profughi come vittime al momento dell’esodo. Un altro esempio di heritage contempla stanze della memoria con foto e biografie plurime non conformi ad un’unica narrazione, parallelamente al riutilizzo dell’ex campo profughi per nuove forme di ospitalità; in questo modo l’esperienza degli ex rifugiati viene ricollocata nel fluire della storia, alimentando identità relazionali non contrastive, che stemperano il conflitto dicotomico con l’alterità di confine. **** From a comparative analysis of some museological practices concerning the Istrian exodus after the 2nd WW, the article analyzes the heritage and identity construction of the Istrian exiles. The refunctionalization of a former refugee camps in border area indicates an example of spontaneous museography focused on the trauma of abandoning Istria and the lost community that freezes the refugees' identity as victims of the exodus. Another example of heritage exhibit 'rooms of memory' with photos and biographies that do not conform to a single narrative, in parallel with the reuse of the former refugee camp for new forms of hospitality; in this way the experience of the former refugees is relocated in the history's flow, fueling relational identities without the dichotomous conflict with the otherness in border area.
2022
apr-2022
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