Le nuove forme di intervento pubblico nel settore bancario hanno manifestato il sorgere di nuove figure istituzionali che sembrerebbero essere entrate di pieno diritto nel notorio “ordinamento amministrativo delle banche”. Nello specifico, appaiono significative le missioni pubblicistiche affidate alla Società di gestione delle attività, nella veste di bad bank pubblica, e della Cassa depositi e prestiti nel ruolo di banca nazionale di promozione, entrambe accomunate dalla presa di coscienza della Commissione europea che “un istituto con un mandato pubblico si trova in posizione migliore rispetto agli operatori privati per rimediare ai fallimenti del mercato”. Ma questa rinnovata espressione dello Stato-banchiere, che ha subito come condizione di legittimità l’applicazione del criterio dell’investitore di mercato, ha previsto delle paradossali e ipocrite scelte derogatorie rispetto al regime vincolistico-contabile riservato agli altri operatori bancari, suggerendo una riflessione sull’effettiva tenuta di un sistema ancora basato sulla “razionalità economica” dell’investitore pubblico.

L evoluzione pubblicistica del governo delle banche tra Stato e mercato

Guido Befani
2018-01-01

Abstract

Le nuove forme di intervento pubblico nel settore bancario hanno manifestato il sorgere di nuove figure istituzionali che sembrerebbero essere entrate di pieno diritto nel notorio “ordinamento amministrativo delle banche”. Nello specifico, appaiono significative le missioni pubblicistiche affidate alla Società di gestione delle attività, nella veste di bad bank pubblica, e della Cassa depositi e prestiti nel ruolo di banca nazionale di promozione, entrambe accomunate dalla presa di coscienza della Commissione europea che “un istituto con un mandato pubblico si trova in posizione migliore rispetto agli operatori privati per rimediare ai fallimenti del mercato”. Ma questa rinnovata espressione dello Stato-banchiere, che ha subito come condizione di legittimità l’applicazione del criterio dell’investitore di mercato, ha previsto delle paradossali e ipocrite scelte derogatorie rispetto al regime vincolistico-contabile riservato agli altri operatori bancari, suggerendo una riflessione sull’effettiva tenuta di un sistema ancora basato sulla “razionalità economica” dell’investitore pubblico.
2018
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