Il saggio ricostruisce il profilo di un certo numero di protagonisti della lotta per il potere nella Patria del Friuli e nell’Istria veneta del Settecento e del primo Ottocento, che si distinsero per posizioni filopopolari ed ebbero talora un ruolo anche nel periodo della prima dominazione austriaca e nel Regno italico. In alcuni centri friulani, come Udine e Tolmezzo, nel ‘700 la lotta dei popolari fu resa possibile dall’esistenza di Consigli e cariche cittadine in cui erano ammessi anche i popolani accanto ai nobili. Invece nell’Istria, dove i Consigli erano rigidamente riservati al patriziato, come a Capodistria, la lotta degli esponenti filopopolari tese a contrapporre a tali Consigli una rappresentanza popolare istituzionalizzata, come i Sindici del popolo, creati a Rovigno nel 1683. I leaders dei popolari friulani e istriani potevano essere popolani, o membri della piccola nobiltà. Fra gli intellettuali spiccano diversi avvocati e uomini di legge. Alcuni possedevano un esteso patrimonio, immobiliare o mobiliare, come i Linussio e Antivari nel Friuli e i Barbojo a Pirano. Si trattò di politici versatili, ma non particolarmente idonei a realizzare i programmi del nuovo stato napoleonico. Nel regno italico, furono per lo più giudici o podestà. Solamente per uno di essi, l’avvocato Benvenuti, capo del governo provvisorio in Friuli nel 1805, fu ventilata la possibilità della nomina a senatore.
Democratici di Antico Regime nel Friuli e nell'Istria (dalla metà del '700 a Campoformio). Una panoramica.
Trebbi G.
2022-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce il profilo di un certo numero di protagonisti della lotta per il potere nella Patria del Friuli e nell’Istria veneta del Settecento e del primo Ottocento, che si distinsero per posizioni filopopolari ed ebbero talora un ruolo anche nel periodo della prima dominazione austriaca e nel Regno italico. In alcuni centri friulani, come Udine e Tolmezzo, nel ‘700 la lotta dei popolari fu resa possibile dall’esistenza di Consigli e cariche cittadine in cui erano ammessi anche i popolani accanto ai nobili. Invece nell’Istria, dove i Consigli erano rigidamente riservati al patriziato, come a Capodistria, la lotta degli esponenti filopopolari tese a contrapporre a tali Consigli una rappresentanza popolare istituzionalizzata, come i Sindici del popolo, creati a Rovigno nel 1683. I leaders dei popolari friulani e istriani potevano essere popolani, o membri della piccola nobiltà. Fra gli intellettuali spiccano diversi avvocati e uomini di legge. Alcuni possedevano un esteso patrimonio, immobiliare o mobiliare, come i Linussio e Antivari nel Friuli e i Barbojo a Pirano. Si trattò di politici versatili, ma non particolarmente idonei a realizzare i programmi del nuovo stato napoleonico. Nel regno italico, furono per lo più giudici o podestà. Solamente per uno di essi, l’avvocato Benvenuti, capo del governo provvisorio in Friuli nel 1805, fu ventilata la possibilità della nomina a senatore.File | Dimensione | Formato | |
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