A seguito del fenomeno della dismissione che coinvolge progressivamente i Paesaggi Fortificati a partire dalla prima metà dell’Ottocento, è a partire dagli anni Ottanta del Novecento che, soprattutto all’interno del panorama Europeo, inizia ad aumentare considerevolmente l’interesse nei confronti di questi particolari patrimoni. Interesse questo, che porta al diffondersi di una serie diversificata di esperienze ed esempi virtuosi che attraverso il progetto di paesaggio iniziano a promuovere strategie urbane di riuso, rigenerazione e re-inserimento sostenibili, inclusive e partecipative, all’interno dei contesti urbani. Ciò che si vuole far emergere è come i paesaggi fortificati possano ricoprire ancora oggi un ruolo centrale all’interno delle dinamiche urbane poiché, per loro natura, oltre ad essere portatori di una serie diversificata di valori - da quelli storico culturali, paesaggistici, ecologici, ambientali, memoriali fino a quelli identitari - possono contribuire anche alla definizione di nuove relazioni territoriali, sociali ed economiche. Per fare ciò, si è scelto di porre l’attenzione su uno specifico caso studio, un festival di paesaggio che si svolge in Germania con cadenza biennale, ogni volta in una città diversa: il Bundesgartenschau-BUGA. Il Festival, nato negli anni ’50 con l’obiettivo di contrastare la dismissione e il degrado di alcune città, è diventato negli anni, secondo le parole dell’architetto paesaggista Stefan Tischer, il principale motore e catalizzatore per la trasformazione urbana in Germania. All’interno di questo contesto vengono approfondite due edizioni che hanno visto coinvolte la rigenerazione di paesaggi fortificati. La prima è il BUGA del 2011, svoltosi a Coblenza ed incentrato sul Kurfuerstliches Schloss e la Fortezza di Ehrenbreitsten, mentre il secondo riguarda il BUGA 2021, svoltosi nella città di Erfurt ed incentrato sulla rigenerazione delle due cittadelle della città, Cyriaksburg e Petersberg.

I paesaggi fortificati come occasione di rigenerazione urbana

Giulia Casolino
2023-01-01

Abstract

A seguito del fenomeno della dismissione che coinvolge progressivamente i Paesaggi Fortificati a partire dalla prima metà dell’Ottocento, è a partire dagli anni Ottanta del Novecento che, soprattutto all’interno del panorama Europeo, inizia ad aumentare considerevolmente l’interesse nei confronti di questi particolari patrimoni. Interesse questo, che porta al diffondersi di una serie diversificata di esperienze ed esempi virtuosi che attraverso il progetto di paesaggio iniziano a promuovere strategie urbane di riuso, rigenerazione e re-inserimento sostenibili, inclusive e partecipative, all’interno dei contesti urbani. Ciò che si vuole far emergere è come i paesaggi fortificati possano ricoprire ancora oggi un ruolo centrale all’interno delle dinamiche urbane poiché, per loro natura, oltre ad essere portatori di una serie diversificata di valori - da quelli storico culturali, paesaggistici, ecologici, ambientali, memoriali fino a quelli identitari - possono contribuire anche alla definizione di nuove relazioni territoriali, sociali ed economiche. Per fare ciò, si è scelto di porre l’attenzione su uno specifico caso studio, un festival di paesaggio che si svolge in Germania con cadenza biennale, ogni volta in una città diversa: il Bundesgartenschau-BUGA. Il Festival, nato negli anni ’50 con l’obiettivo di contrastare la dismissione e il degrado di alcune città, è diventato negli anni, secondo le parole dell’architetto paesaggista Stefan Tischer, il principale motore e catalizzatore per la trasformazione urbana in Germania. All’interno di questo contesto vengono approfondite due edizioni che hanno visto coinvolte la rigenerazione di paesaggi fortificati. La prima è il BUGA del 2011, svoltosi a Coblenza ed incentrato sul Kurfuerstliches Schloss e la Fortezza di Ehrenbreitsten, mentre il secondo riguarda il BUGA 2021, svoltosi nella città di Erfurt ed incentrato sulla rigenerazione delle due cittadelle della città, Cyriaksburg e Petersberg.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/3066639
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