Lo sguardo dal quale si osserva la città è quello dell’autismo. Per chi vive una condizione sensoriale o cognitiva a-tipica, l’ambiente urbano può essere eccessivamente stimolante, disturbante, alienante e può dis-abilitare la persona stessa nell’esplorare la città. Questo succede quando nello spazio pubblico mancano ambiti di decompressione e bilanciamento sensoriale, di transizione e accompagnamento del corpo e della mente nel passaggio tra zone a diverso livello di stimolo, o ancora quando mancano sistemi comunicativi che adottino diversi canali, non solo visivi o verbali. All’interno del progetto Interreg Italia-Austria SENSHome, indirizzato all’abitare in autonomia e sicurezza di persone adulte autistiche e dei loro caregiver, è stata svolta una ricerca sugli spazi residenziali per persone nello spettro autistico. L’analisi comparativa di linee guida e progetti autism-friendly, a livello internazionale, ha fatto emergere punti comuni e di innovazione, ma allo stesso tempo criticità traversali a tali esperienze. Adottare lo sguardo della neurodiversità ha stimolato la riflessione su quali approcci conoscitivi e progettuali sono stati adottati nel pensare a spazi che ambiscono ad essere autism-friendly ma che una volta realizzati faticano a rispondere alle esigenze così peculiari di ogni persona. Gli strumenti progettuali specialistici, come le linee guida, dovrebbero essere dispositivi utili per ampliare la visione dei progettisti, stimolandoli a contemplare non più un unico soggetto neurologicamente tipico, ma una pluralità di soggetti e stili percettivi e cognitivi, anche nel progetto di ambiti residenziali e spazi pubblici.
Prospettive neurodivergenti sulla casa (e la città)
Anna Dordolin
2023-01-01
Abstract
Lo sguardo dal quale si osserva la città è quello dell’autismo. Per chi vive una condizione sensoriale o cognitiva a-tipica, l’ambiente urbano può essere eccessivamente stimolante, disturbante, alienante e può dis-abilitare la persona stessa nell’esplorare la città. Questo succede quando nello spazio pubblico mancano ambiti di decompressione e bilanciamento sensoriale, di transizione e accompagnamento del corpo e della mente nel passaggio tra zone a diverso livello di stimolo, o ancora quando mancano sistemi comunicativi che adottino diversi canali, non solo visivi o verbali. All’interno del progetto Interreg Italia-Austria SENSHome, indirizzato all’abitare in autonomia e sicurezza di persone adulte autistiche e dei loro caregiver, è stata svolta una ricerca sugli spazi residenziali per persone nello spettro autistico. L’analisi comparativa di linee guida e progetti autism-friendly, a livello internazionale, ha fatto emergere punti comuni e di innovazione, ma allo stesso tempo criticità traversali a tali esperienze. Adottare lo sguardo della neurodiversità ha stimolato la riflessione su quali approcci conoscitivi e progettuali sono stati adottati nel pensare a spazi che ambiscono ad essere autism-friendly ma che una volta realizzati faticano a rispondere alle esigenze così peculiari di ogni persona. Gli strumenti progettuali specialistici, come le linee guida, dovrebbero essere dispositivi utili per ampliare la visione dei progettisti, stimolandoli a contemplare non più un unico soggetto neurologicamente tipico, ma una pluralità di soggetti e stili percettivi e cognitivi, anche nel progetto di ambiti residenziali e spazi pubblici.File | Dimensione | Formato | |
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