IL MATERIALE POROSO. RIGENERARE L’ARCHITETTURA DI MANUFATTI NON ABITATI

Italy is in continuous demographic decline and this condition implies widespread forms of emptying, with the exception of a few cities bucking the trend. The territory is gradually shrinking, distinguishing itself by demographic and functional crisis, obsolescence of the residential heritage, instability of the real estate market and forms of neglect and inactivity (Peverini, Craramaschi, 2021). Cities are fragmented by disused spaces and this proliferation of empty spaces, abandoned buildings and unused infrastructure is proposed at different scales within the urban pattern of the city, sometimes in a pre-ordained manner and sometimes quite spontaneously. The fragility of these parts of the city, beyond the repercussions it may have on a territorial and environmental level, also constitutes a serious problem on an anthropological, sociological, economic, and political level, creating a form of deprivation of the density of spaces and cultural variety that characterize the city as such. The causes of this condition can be manifold and stratified, yet their investigation, even if important, sometimes transcends from conferring an added value to the identification of solutions aimed at its improvement. Society is constantly evolving and brings with it changes in housing practices, user categories, relationships and ways of living the city. This change is also reflected in the urban pattern that has often seen whole sectors change radically through changes in space, activities and flows. Despite the emptying even in these shrinking territories, important housing issues persist that cannot be addressed through traditional intervention strategies. In this sense, it is essential to consider the situations of degradation offered by the territory as opportunities, in order to identify the necessary tools to initiate modes of action capable of making a phenomenon that compromises the identity of a place reversible. The fundamental objective is a change of perspective and vision regarding the possible ways of intervention. The city is made up of a set of dynamic and potentially innovative urban materials that often only need to be aimed at a transformation. If the abandonment constitutes a moment of crisis of the urban system and, at the same time, a potential value that can be liberated, the interventions to be carried out in such situations should work on a double ridge aimed both at transforming and freeing what cannot be reused. Starting from these premises, the research project - which falls within the activities of support to the Friuli Venezia Giulia Region for the revision of the Territorial Government Plan - has developed its activity by investigating this condition within the regional territory, characterized by small and medium-sized cities that, in particular, offer a wide range of case studies on this issue.

L’Italia è in continua decrescita demografica e questa condizione implica forme di svuotamento diffuso ad eccezione di poche città in controtendenza. Il territorio risulta in progressiva contrazione, contraddistinguendosi per crisi demografica e funzionale, obsolescenza del patrimonio residenziale, instabilità del mercato immobiliare e forme di abbandono e inutilizzo (Peverini, Craramaschi, 2021). Le città risultano frammentate da spazi dismessi e questa proliferazione di spazi vuoti, edifici abbandonati e infrastrutture inutilizzate si ripropone a scale differenti all’interno dei tessuti urbani della città diffusa talvolta in maniera preordinata e talvolta in maniera abbastanza spontanea. La fragilità di questi pezzi di città, al di là delle ripercussioni che può avere sul piano territoriale e ambientale, costituisce anche un grave problema sul piano antropologico, sociologico, economico e politico, creando una forma di deprivazione della densità degli spazi e della varietà culturale che caratterizzano la città come tale. Le cause di questa condizione possono essere molteplici e stratificate, eppure la loro indagine seppur importante, a volte trascende dal conferire un valore aggiunto all’individuazione di soluzioni tese al suo miglioramento. La società è in continua evoluzione e porta con sé mutamenti nelle pratiche abitative, nelle categorie di utenza, nelle relazioni e nel modo di vivere la città. Questa mutevolezza si riflette anche sul tessuto urbano che ha spesso visto cambiare radicalmente interi settori attraverso mutamenti dello spazio, delle attività e dei flussi. Nonostante lo svuotamento anche in questi territori in contrazione insistono questioni abitative rilevanti che tuttavia non possono essere affrontate attraverso le tradizionali strategie di intervento. In tal senso, risulta fondamentale considerare le situazioni di degrado offerte dal territorio come opportunità, al fine di individuare gli strumenti necessari atti ad avviare modalità di azione capaci di rendere reversibile un fenomeno che compromette l’identità di un luogo. L’obiettivo fondamentale è un cambiamento di prospettiva e di visione rispetto ai modi di intervento possibili. La città è costituita da un insieme di materiali urbani dinamici e potenzialmente innovativi che spesso devono solo essere volti a una trasformazione. Se l’abbandono costituisce un momento di crisi del sistema urbano e, al contempo, un valore potenziale che si può liberare, gli interventi da condurre in tali situazioni dovrebbero lavorare su un duplice crinale finalizzato sia a trasformare sia a liberare ciò che non può essere riusato. Partendo da queste premesse, il progetto di ricerca – che rientra all’interno delle attività di supporto alla Regione Friuli Venezia Giulia per la revisione del Piano di Governo del Territorio – ha sviluppato la sua attività indagando tale condizione all’interno del territorio regionale, caratterizzato da città di medio-piccole dimensioni che, in particolare, offrono a questo tema una casistica ampia.