Engramma 213 “L’architettura dei giocattoli” esplora il mondo sfaccettato del rapporto tra architettura e giocattoli, sia negli aspetti di ricerca che in quelli pratici. È diviso in tre sezioni: la prima esplora come gli architetti hanno affrontato il design dei giocattoli nella loro pratica con i saggi di Fernanda de Maio (Nel segno di Pinocchio. La Tendenza giocosa e i giocattoli Radical), Maria Stella Bottai e Antonella Sbrilli (Giochi di costruzione e architettura moderna. Due note su Juan Bordes), Guido Morpurgo (Architectus ludens. Giochi di costruzioni/scatole di montaggio), Christian Toson (Kit di montaggio per l’architettura sovietica), Marco Felicioni (Hermann Finsterlin. Il gioco come operazione dissacrante), Filippo Perfetti (Catalogo dell’immagine-giocattolo. Attorno a Ghiro ghiro tondo di Gianikian e Ricci Lucchi) e Bernardo Prieto (La salvezza attraverso il piccolo. Note sulla Fiera di Alasitas e il gioco dell’architettura). La seconda sezione affronta il tema specifico della casa delle bambole, con i contributi di Giuseppina Scavuzzo (Genere, gioco e architettura. Viaggio nelle case dei sogni di Barbie), Camilla Casonato (La casa di Barbapapà come attivatore dell’immaginario spaziale) ed Elena Palacios Carral (Making a Doll’s House). Infine, la terza sezione indaga l’uso di giocattoli e giochi nell’educazione e nella ricerca architettonica, con i saggi di Valerio Perna (Giocare è una cosa seria. Dai giocattoli degli architetti a una grammatica ludica per il progetto di architettura), Tullia Iori (SIXXIGames, Giocare con le strutture della Scuola italiana di Ingegneria), Fernanda De Maio e Daniela Ruggeri (Giochi a tesi. Prototipi di scatole da gioco dal corso “Visual and Narrative towards the Thesis Project”), e Matteo Isacco e Alessia Scudella (Archi-Giro // Archi-Tour Il gioco come narrazione: un itinerario italiano tra case e paesaggi di villeggiatura).

Architettura dei giocattoli : editoriale di Engramma 213

Giuseppina Scavuzzo
2024-01-01

Abstract

Engramma 213 “L’architettura dei giocattoli” esplora il mondo sfaccettato del rapporto tra architettura e giocattoli, sia negli aspetti di ricerca che in quelli pratici. È diviso in tre sezioni: la prima esplora come gli architetti hanno affrontato il design dei giocattoli nella loro pratica con i saggi di Fernanda de Maio (Nel segno di Pinocchio. La Tendenza giocosa e i giocattoli Radical), Maria Stella Bottai e Antonella Sbrilli (Giochi di costruzione e architettura moderna. Due note su Juan Bordes), Guido Morpurgo (Architectus ludens. Giochi di costruzioni/scatole di montaggio), Christian Toson (Kit di montaggio per l’architettura sovietica), Marco Felicioni (Hermann Finsterlin. Il gioco come operazione dissacrante), Filippo Perfetti (Catalogo dell’immagine-giocattolo. Attorno a Ghiro ghiro tondo di Gianikian e Ricci Lucchi) e Bernardo Prieto (La salvezza attraverso il piccolo. Note sulla Fiera di Alasitas e il gioco dell’architettura). La seconda sezione affronta il tema specifico della casa delle bambole, con i contributi di Giuseppina Scavuzzo (Genere, gioco e architettura. Viaggio nelle case dei sogni di Barbie), Camilla Casonato (La casa di Barbapapà come attivatore dell’immaginario spaziale) ed Elena Palacios Carral (Making a Doll’s House). Infine, la terza sezione indaga l’uso di giocattoli e giochi nell’educazione e nella ricerca architettonica, con i saggi di Valerio Perna (Giocare è una cosa seria. Dai giocattoli degli architetti a una grammatica ludica per il progetto di architettura), Tullia Iori (SIXXIGames, Giocare con le strutture della Scuola italiana di Ingegneria), Fernanda De Maio e Daniela Ruggeri (Giochi a tesi. Prototipi di scatole da gioco dal corso “Visual and Narrative towards the Thesis Project”), e Matteo Isacco e Alessia Scudella (Archi-Giro // Archi-Tour Il gioco come narrazione: un itinerario italiano tra case e paesaggi di villeggiatura).
2024
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