Il presente lavoro, frutto di ricerche sul campo sviluppatesi nell’arco di otto anni (2015- 2023), intende porre in evidenza l’evoluzione, i tratti comuni e le diversità che hanno ca- ratterizzato le città di Belgrado e Trieste nell’affrontare la medesima crisi umanitaria, quella che dall’estate del 2015 ha stravolto le politiche europee sull’immigrazione e messo a dura prova i sistemi di accoglienza locali. Per esigenze editoriali, la nostra analisi sarà proposta in due ‘momenti’ concettualmente unitari seppur presentati in due distinti articoli: qui vie- ne discusso il posizionamento del progetto rispetto alla letteratura esistente, la metodologia adottata e il caso di Belgrado; nell’articolo successivo (intitolato: Spazi informali e interstizi urbani lungo la Rotta Balcanica (2): Trieste Endgame e pubblicato nel prossimo numero di questa rivista) sarà presa in esame la capitale adriatica e, nelle conclusioni, si proporranno spunti di riflessione validi per il saggio nel suo complesso. La nostra analisi si articola per- tanto partendo dalla ‘contro-mappatura’ di alcuni interstizi urbani trasformati dalla pre- senza di profughi e richiedenti asilo, per poi prendere in considerazione le geografie formali e informali prodotte dalle rispettive politiche dell’accoglienza messe in atto nelle due città – incluso il ruolo delle autorità e delle organizzazioni umanitarie e di volontariato.
Spazi informali e interstizi urbani lungo la Rotta Balcanica (1): il refugee hub di Belgrado
Dragan Umek
;Claudio Minca
2024-01-01
Abstract
Il presente lavoro, frutto di ricerche sul campo sviluppatesi nell’arco di otto anni (2015- 2023), intende porre in evidenza l’evoluzione, i tratti comuni e le diversità che hanno ca- ratterizzato le città di Belgrado e Trieste nell’affrontare la medesima crisi umanitaria, quella che dall’estate del 2015 ha stravolto le politiche europee sull’immigrazione e messo a dura prova i sistemi di accoglienza locali. Per esigenze editoriali, la nostra analisi sarà proposta in due ‘momenti’ concettualmente unitari seppur presentati in due distinti articoli: qui vie- ne discusso il posizionamento del progetto rispetto alla letteratura esistente, la metodologia adottata e il caso di Belgrado; nell’articolo successivo (intitolato: Spazi informali e interstizi urbani lungo la Rotta Balcanica (2): Trieste Endgame e pubblicato nel prossimo numero di questa rivista) sarà presa in esame la capitale adriatica e, nelle conclusioni, si proporranno spunti di riflessione validi per il saggio nel suo complesso. La nostra analisi si articola per- tanto partendo dalla ‘contro-mappatura’ di alcuni interstizi urbani trasformati dalla pre- senza di profughi e richiedenti asilo, per poi prendere in considerazione le geografie formali e informali prodotte dalle rispettive politiche dell’accoglienza messe in atto nelle due città – incluso il ruolo delle autorità e delle organizzazioni umanitarie e di volontariato.File | Dimensione | Formato | |
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