Benché sia parte attiva di una importante rete di servizi alla persona e sia dotata di una sua titolarità specifica, la professionalità educativa fatica a confermare uno statuto di riconoscibilità alla sua modalità di lavoro, che viene spesso intesa dai servizi come una sorta di pronto intervento applicabile ad una molteplicità di situazioni. Ne è prova la difficile accettazione del lessico pedagogico specifico (che deriva da un preciso fondamento teorico) e lo scarso riconoscimento dell’intenzionalità educativa (e del suo dispiegarsi progettuale), quale guida e regia degli interventi educativi. L’intento del saggio è quello di proporre una disamina di questo lessico minimo e di coglierne le profonde ragioni a sostegno della legittimità e quindi della qualità dell’agire educativo nei contesti e nei territori contemporanei.
“Parole nella rete”: il lessico e l’agire educativo prigionieri del sistema dei servizi
Elisabetta Madriz
In corso di stampa
Abstract
Benché sia parte attiva di una importante rete di servizi alla persona e sia dotata di una sua titolarità specifica, la professionalità educativa fatica a confermare uno statuto di riconoscibilità alla sua modalità di lavoro, che viene spesso intesa dai servizi come una sorta di pronto intervento applicabile ad una molteplicità di situazioni. Ne è prova la difficile accettazione del lessico pedagogico specifico (che deriva da un preciso fondamento teorico) e lo scarso riconoscimento dell’intenzionalità educativa (e del suo dispiegarsi progettuale), quale guida e regia degli interventi educativi. L’intento del saggio è quello di proporre una disamina di questo lessico minimo e di coglierne le profonde ragioni a sostegno della legittimità e quindi della qualità dell’agire educativo nei contesti e nei territori contemporanei.Pubblicazioni consigliate
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