Nel periodo che oscilla tra il 28 maggio e il 13 luglio durante il fenomeno denominato Manhattan Solstice o Manhattanhenge, il sole al tramonto si allinea con le strade est-ovest di Manhattan che per l’occasione si affollano di turisti e curiosi intenti a godere dell’evento. Il sole che sembra incastrarsi tra i grattacieli e le ombre allungate degli stessi accompagnate dalla luce dorata e calda del tramonto, generano un’ambientazione densa ed emozionale, quasi un tepore immersivo per certi versi mistico. La sensazionalità dell’evento è da ricondursi a un sistema di allineamenti pressoché fortuiti che in specifici periodi, limitati nella durata, generano un fenomeno non convenzionale in grado di modificare la nostra percezione contestuale. L’occasionalità, la variabilità e la durata sono quindi i meccanismi che danno luogo allo straordinario, che diviene speciale ai nostri occhi in quanto temporaneo o puramente accidentale ma carico di una componente estraniante. Forse è proprio da questo evento naturale che lo studio di architettura newyorkese Diller Scofidio + Renfro ha colto l’ispirazione per la proposta progettuale del Renazca District, denso ambito urbano nel centro di Madrid, che al suo interno preserva ancora un’ampia piazza alberata. Il progetto diviene infatti pretesto per confrontarsi con il tema della luce e dell’ombra con un approccio che travalica il semplice gesto formale, ma si spinge piuttosto all’espressione realizzativa di un intento concettuale, dove l’architettura (anche appartenente al contesto) si rivela propositrice di condizioni nuove ed inesplorate. Cosa succederebbe se la sensazionalità dell’evento temporalmente definito e scandito da meccaniche celesti si tramutasse in uno straordinario reso perpetuo? Parrebbe un ossimoro, ma è forse il tentativo di elevare a meraviglia un fenomeno forzandone i parametri temporali e spaziali. Il progetto di Diller Scofidio + Renfro presentato per il concorso del nuovo parco urbano, gioca evidentemente con questi temi proponendo una soluzione per certi versi conturbante: un’ombra fissa al centro del parco in uno spazio non toccato dalle ombre dei palazzi circostanti e il suo alter ego rappresentato da un’area illuminata che si sposta invece all’interno dell’ombra proiettata dai grattacieli, denunciando anch’essa la propria fissità nell’accompagnare una sagoma in movimento. La trasformazione del fenomeno dinamico e mutevole in punto fisso quale invariante topologica formalizzata nella figura perfetta ma allo stesso tempo inconsistente del cerchio, poiché fatto di luce e ombra, sconcerta e stupisce per la sua progettata incoerenza. Con un sapiente gioco di specchi e leve si dà luogo allo spettacolo della neo-vita urbana, uno spazio pubblico aleatorio, che con la sola immanenza riesce a creare condizioni strabilianti. Uno spazio ove lo scorrere del tempo della meridiana si blocca, dove l’ombra non si sposta, una condizione unica irreale.
The Extraordinary Perpetuity of the Fixed Point. Sun and Shadow as Topological Invariants in the Design of the Renazca District by Diller Scofidio + Renfro
Matteo Zambon;Jacopo Bonat
2025-01-01
Abstract
Nel periodo che oscilla tra il 28 maggio e il 13 luglio durante il fenomeno denominato Manhattan Solstice o Manhattanhenge, il sole al tramonto si allinea con le strade est-ovest di Manhattan che per l’occasione si affollano di turisti e curiosi intenti a godere dell’evento. Il sole che sembra incastrarsi tra i grattacieli e le ombre allungate degli stessi accompagnate dalla luce dorata e calda del tramonto, generano un’ambientazione densa ed emozionale, quasi un tepore immersivo per certi versi mistico. La sensazionalità dell’evento è da ricondursi a un sistema di allineamenti pressoché fortuiti che in specifici periodi, limitati nella durata, generano un fenomeno non convenzionale in grado di modificare la nostra percezione contestuale. L’occasionalità, la variabilità e la durata sono quindi i meccanismi che danno luogo allo straordinario, che diviene speciale ai nostri occhi in quanto temporaneo o puramente accidentale ma carico di una componente estraniante. Forse è proprio da questo evento naturale che lo studio di architettura newyorkese Diller Scofidio + Renfro ha colto l’ispirazione per la proposta progettuale del Renazca District, denso ambito urbano nel centro di Madrid, che al suo interno preserva ancora un’ampia piazza alberata. Il progetto diviene infatti pretesto per confrontarsi con il tema della luce e dell’ombra con un approccio che travalica il semplice gesto formale, ma si spinge piuttosto all’espressione realizzativa di un intento concettuale, dove l’architettura (anche appartenente al contesto) si rivela propositrice di condizioni nuove ed inesplorate. Cosa succederebbe se la sensazionalità dell’evento temporalmente definito e scandito da meccaniche celesti si tramutasse in uno straordinario reso perpetuo? Parrebbe un ossimoro, ma è forse il tentativo di elevare a meraviglia un fenomeno forzandone i parametri temporali e spaziali. Il progetto di Diller Scofidio + Renfro presentato per il concorso del nuovo parco urbano, gioca evidentemente con questi temi proponendo una soluzione per certi versi conturbante: un’ombra fissa al centro del parco in uno spazio non toccato dalle ombre dei palazzi circostanti e il suo alter ego rappresentato da un’area illuminata che si sposta invece all’interno dell’ombra proiettata dai grattacieli, denunciando anch’essa la propria fissità nell’accompagnare una sagoma in movimento. La trasformazione del fenomeno dinamico e mutevole in punto fisso quale invariante topologica formalizzata nella figura perfetta ma allo stesso tempo inconsistente del cerchio, poiché fatto di luce e ombra, sconcerta e stupisce per la sua progettata incoerenza. Con un sapiente gioco di specchi e leve si dà luogo allo spettacolo della neo-vita urbana, uno spazio pubblico aleatorio, che con la sola immanenza riesce a creare condizioni strabilianti. Uno spazio ove lo scorrere del tempo della meridiana si blocca, dove l’ombra non si sposta, una condizione unica irreale.Pubblicazioni consigliate
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