Il contributo analizza il ruolo delle donne nei progetti di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) orientati alla neutralità climatica e alla sostenibilità ambientale. Inseriti nel quadro della politica di coesione dell’Unione europea, i programmi CTE mirano a rafforzare l’integrazione regionale attraverso la collaborazione transfrontaliera, con una crescente attenzione alla parità di genere. Il testo evidenzia come le donne non siano solo beneficiarie, ma attrici strategiche della transizione ecologica e dell’innovazione. Basandosi su dati del Gender equality index e dell’Eurobarometro, l’articolo analizza le disuguaglianze strutturali e gli stereotipi culturali persistenti, sottolineando il valore aggiunto della leadership femminile nella governance ambientale. Viene presentata una rassegna di buone pratiche tratte da progetti Interreg che vedono le donne protagoniste nella formazione, nell’imprenditoria verde, nell’innovazione sociale e nei processi decisionali. Questi progetti dimostrano il contributo delle donne allo sviluppo sostenibile in aree rurali e marginali. In conclusione, si sostiene che l’integrazione della prospettiva di genere nelle politiche ambientali sia condizione necessaria per una transizione ecologica giusta, inclusiva ed efficace a livello territoriale.

La parità di genere e la partecipazione delle donne nei progetti per la neutralità climatica nella Cooperazione territoriale europea

Zago Moreno
Primo
2025-01-01

Abstract

Il contributo analizza il ruolo delle donne nei progetti di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) orientati alla neutralità climatica e alla sostenibilità ambientale. Inseriti nel quadro della politica di coesione dell’Unione europea, i programmi CTE mirano a rafforzare l’integrazione regionale attraverso la collaborazione transfrontaliera, con una crescente attenzione alla parità di genere. Il testo evidenzia come le donne non siano solo beneficiarie, ma attrici strategiche della transizione ecologica e dell’innovazione. Basandosi su dati del Gender equality index e dell’Eurobarometro, l’articolo analizza le disuguaglianze strutturali e gli stereotipi culturali persistenti, sottolineando il valore aggiunto della leadership femminile nella governance ambientale. Viene presentata una rassegna di buone pratiche tratte da progetti Interreg che vedono le donne protagoniste nella formazione, nell’imprenditoria verde, nell’innovazione sociale e nei processi decisionali. Questi progetti dimostrano il contributo delle donne allo sviluppo sostenibile in aree rurali e marginali. In conclusione, si sostiene che l’integrazione della prospettiva di genere nelle politiche ambientali sia condizione necessaria per una transizione ecologica giusta, inclusiva ed efficace a livello territoriale.
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