Parte della dottrina pensa che i giuristi di epoca tardo-classica si siano rivolti ad un lavoro di generalizzazione o “massimazione” delle decisioni imperiali, con lo scopo di farne una normazione di tipo legislativo, o comunque autoritativa; e che tale loro lavoro fosse diretto a trasformare una decisione, presa in caso di singola controversia, in un principio generale. Di contro noi crediamo, sulla base dell’esame delle fonti, che i giuristi citassero ed inserissero i provvedimenti del principe all’interno delle loro decisioni, trattandole spesso alla stregua di exempla, e con le stesse modalità con cui si servivano dei responsi di altri giuristi; inoltre sottolineiamo quell’importante fenomeno di dialettica che, secondo noi, caratterizzò i rapporti tra giurisprudenza e legislazione imperiale.
L’EVOLUZIONE E LA COSIDDETTA “CONSOLIDAZIONE” DEL DIRITTO IMPERIALE ROMANO DA PARTE DELLA GIURISPRUDENZA: BREVI OSSERVAZIONI
ZOZ, MARIA GABRIELLA
2009-01-01
Abstract
Parte della dottrina pensa che i giuristi di epoca tardo-classica si siano rivolti ad un lavoro di generalizzazione o “massimazione” delle decisioni imperiali, con lo scopo di farne una normazione di tipo legislativo, o comunque autoritativa; e che tale loro lavoro fosse diretto a trasformare una decisione, presa in caso di singola controversia, in un principio generale. Di contro noi crediamo, sulla base dell’esame delle fonti, che i giuristi citassero ed inserissero i provvedimenti del principe all’interno delle loro decisioni, trattandole spesso alla stregua di exempla, e con le stesse modalità con cui si servivano dei responsi di altri giuristi; inoltre sottolineiamo quell’importante fenomeno di dialettica che, secondo noi, caratterizzò i rapporti tra giurisprudenza e legislazione imperiale.Pubblicazioni consigliate
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