Chiedersi cosa significhi diritto comparato, e quale tipo di conoscenza serva per effettuare delle indagini comparative, implica volgere lo sguardo al di fuori del contesto giuridico, non bastando le riflessioni filosofiche sull’effettività delle norme a fondare in chiave gnoseologica le ricerche di quanti sono dediti al confronto di ordinamenti non noti. Lo studio del diritto, inteso come fenomeno culturale, comprende pure le strutture di pensiero e il modo in cui i fatti vengono percepiti dall’osservatore. Vi sono molteplici modelli di intelligibilità ed è a questi che occorre prestare attenzione per fondare una epistemologia del diritto comparato. Il presente contributo intende inserirsi in questo filone discorsivo. Nel par. I si tratteggia il contesto in cui si situa la ricerca e nel par. II viene delineato lo stato dell’arte degli studi giuscomparati che ruotano attorno alle classificazioni. Nei parr. III e IV, grazie ai risultati conseguiti in altri ambiti della conoscenza scientifica, viene chiarito a quali modi di pensiero sia riconducibile l’attività catalogatoria e viene presentato il fondamento paradigmatico che soggiace alla c.d. fuzzy set theory. L’intento è quello di comprendere il rilievo della logica fuzzy nelle classificazioni giuridiche e la sua possibile incidenza sul piano comparativo, proponendo al par. V l’uso dell’approccio sfumato o fuzzy. In chiusura, al par. VI, si svolgono delle riflessioni sull’utilità di instaurare un dialogo fra giuscomparatisti e studiosi di altre discipline al fine di condividere metodi e risultati scientifici in grado di ampliare i rispettivi orizzonti culturali.
Riflessioni sull’uso consapevole della logica fuzzy nelle classificazioni fra epistemologia del diritto comparato e interdisciplinarietà
BALDIN, SERENA
2012-01-01
Abstract
Chiedersi cosa significhi diritto comparato, e quale tipo di conoscenza serva per effettuare delle indagini comparative, implica volgere lo sguardo al di fuori del contesto giuridico, non bastando le riflessioni filosofiche sull’effettività delle norme a fondare in chiave gnoseologica le ricerche di quanti sono dediti al confronto di ordinamenti non noti. Lo studio del diritto, inteso come fenomeno culturale, comprende pure le strutture di pensiero e il modo in cui i fatti vengono percepiti dall’osservatore. Vi sono molteplici modelli di intelligibilità ed è a questi che occorre prestare attenzione per fondare una epistemologia del diritto comparato. Il presente contributo intende inserirsi in questo filone discorsivo. Nel par. I si tratteggia il contesto in cui si situa la ricerca e nel par. II viene delineato lo stato dell’arte degli studi giuscomparati che ruotano attorno alle classificazioni. Nei parr. III e IV, grazie ai risultati conseguiti in altri ambiti della conoscenza scientifica, viene chiarito a quali modi di pensiero sia riconducibile l’attività catalogatoria e viene presentato il fondamento paradigmatico che soggiace alla c.d. fuzzy set theory. L’intento è quello di comprendere il rilievo della logica fuzzy nelle classificazioni giuridiche e la sua possibile incidenza sul piano comparativo, proponendo al par. V l’uso dell’approccio sfumato o fuzzy. In chiusura, al par. VI, si svolgono delle riflessioni sull’utilità di instaurare un dialogo fra giuscomparatisti e studiosi di altre discipline al fine di condividere metodi e risultati scientifici in grado di ampliare i rispettivi orizzonti culturali.File | Dimensione | Formato | |
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