In questo lavoro sono stati monitorati mangimi e filetti di trota provenienti dagli allevamenti afferenti al progetto IRIDEA, per verificarne la salubrità e la sicurezza. È stato valutato il contenuto di PCB (DL e NDL), di diossine e metalli pesanti. Sul complesso dei campioni di filetto di trota analizzati nessuno ha evidenziato la presenza di diossine e PCB in quantità superiori ai tenori massimi previsti dal Regolamento (UE) n.1259/2011. Analogamente, i dati relativi alla presenza di piombo, cadmio e mercurio nei filetti hanno messo in luce concentrazioni decisamente al di sotto dei livelli massimi previsti dal Regolamento (CE) n. 1881/2006. Dal confronto dei valori di PCB si può osservare inoltre come le concentrazioni si mantengano pressoché costanti nei due anni presi in esame, nel caso dei tre allevamenti per i quali è stato possibile ripetere il campionamento. Per quanto riguarda i mangimi, invece, i dati hanno messo in luce, in un unico campione, una quantità di contaminanti xenobiotici superiore ai tenori massimi previsti dal Regolamento (UE) n. 277/2012. In definitiva è possibile sostenere che i livelli di contaminazione sono risultati in linea con quelli riscontrati in ambienti protetti da contaminazione antropica.
Valutazione della contaminazione da PCB, diossine e metalli pesanti in mangimi e filetti di trota prodotti in Friuli Venezia Giulia
CALABRETTI, ANTONELLA;BOGONI, PAOLO
2014-01-01
Abstract
In questo lavoro sono stati monitorati mangimi e filetti di trota provenienti dagli allevamenti afferenti al progetto IRIDEA, per verificarne la salubrità e la sicurezza. È stato valutato il contenuto di PCB (DL e NDL), di diossine e metalli pesanti. Sul complesso dei campioni di filetto di trota analizzati nessuno ha evidenziato la presenza di diossine e PCB in quantità superiori ai tenori massimi previsti dal Regolamento (UE) n.1259/2011. Analogamente, i dati relativi alla presenza di piombo, cadmio e mercurio nei filetti hanno messo in luce concentrazioni decisamente al di sotto dei livelli massimi previsti dal Regolamento (CE) n. 1881/2006. Dal confronto dei valori di PCB si può osservare inoltre come le concentrazioni si mantengano pressoché costanti nei due anni presi in esame, nel caso dei tre allevamenti per i quali è stato possibile ripetere il campionamento. Per quanto riguarda i mangimi, invece, i dati hanno messo in luce, in un unico campione, una quantità di contaminanti xenobiotici superiore ai tenori massimi previsti dal Regolamento (UE) n. 277/2012. In definitiva è possibile sostenere che i livelli di contaminazione sono risultati in linea con quelli riscontrati in ambienti protetti da contaminazione antropica.Pubblicazioni consigliate
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