L'applicazione delle metodologie di biomonitoraggio delle deposizioni di elementi in traccia mediante licheni è sempre più diffusa sia a livello nazionale che internazionale. In Italia tali metodologie, pur non essendo previste esplicitamente dalla legislazione vigente, sono saltuariamente introdotte in procedimenti di VIA e AIA su indicazione di enti locali o territoriali e in passato sono state utilizzate anche in alcuni delicati casi di contenzioso ambientale. A loro supporto esiste una vasta letteratura scientifica, e delle linee guida, mentre mancano dei protocolli riconosciuti dagli enti di normazione. Questa situazione ha suggerito la necessità di intraprendere un iter di normazione per sviluppare protocolli che uniformino le fasi di progettazione ed esecuzione delle campagne di biomonitoraggio, gli strumenti per l’interpretazione dei dati e che tutelino coloro che li applicano. Questo intervento si prefigge di descrivere lo stato dell’arte sul bioaccumulo in licheni autoctoni e trapianti, evidenziando i limiti e i punti di forza delle nostre conoscenze scientifiche e delle metodologie attualmente applicate. Si ritiene che questa fase di analisi critica, che richiede l’apporto di tutti coloro i quali hanno acquisito esperienze in questo settore, sia da completarsi necessariamente prima o almeno contemporaneamente all’inizio del confronto con gli specialisti individuati dall’ente europeo di normazione (CEN) per l’esame del testo in corso di definizione.

LICHENI E BIOACCUMULO: VERSO UNA NORMA EUROPEA

CANDOTTO CARNIEL, FABIO
2013-01-01

Abstract

L'applicazione delle metodologie di biomonitoraggio delle deposizioni di elementi in traccia mediante licheni è sempre più diffusa sia a livello nazionale che internazionale. In Italia tali metodologie, pur non essendo previste esplicitamente dalla legislazione vigente, sono saltuariamente introdotte in procedimenti di VIA e AIA su indicazione di enti locali o territoriali e in passato sono state utilizzate anche in alcuni delicati casi di contenzioso ambientale. A loro supporto esiste una vasta letteratura scientifica, e delle linee guida, mentre mancano dei protocolli riconosciuti dagli enti di normazione. Questa situazione ha suggerito la necessità di intraprendere un iter di normazione per sviluppare protocolli che uniformino le fasi di progettazione ed esecuzione delle campagne di biomonitoraggio, gli strumenti per l’interpretazione dei dati e che tutelino coloro che li applicano. Questo intervento si prefigge di descrivere lo stato dell’arte sul bioaccumulo in licheni autoctoni e trapianti, evidenziando i limiti e i punti di forza delle nostre conoscenze scientifiche e delle metodologie attualmente applicate. Si ritiene che questa fase di analisi critica, che richiede l’apporto di tutti coloro i quali hanno acquisito esperienze in questo settore, sia da completarsi necessariamente prima o almeno contemporaneamente all’inizio del confronto con gli specialisti individuati dall’ente europeo di normazione (CEN) per l’esame del testo in corso di definizione.
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