Lo scompenso cardiaco (SC) acuto impegna le strutture ospedaliere in tutto il mondo e, a confronto con altre patologie cardiache acute come le sindromi coronariche, determina esiti a distanza marcatamente sfavorevoli: il tasso di mortalità o riospedalizzazione a 3 mesi è pari al 33%, la mortalità ad 1 anno dal ricovero varia tra 25% e 50%. Un fattore critico nella gestione dello SC acuto è rappresentato dalla molteplicità di professionisti sanitari coinvolti nel percorso diagnostico-terapeutico di questa sindrome, medici di medicina generale, medici di emergenza, cardiologi, internisti, anestesisti-rianimatori, e quindi dalla necessità di integrare conoscenze e competenze diverse e di convergere su obiettivi assistenziali in grado di migliorare gli esiti clinici. Questo documento di consenso origina dal lavoro congiunto delle Società Scientifiche espressione delle diverse figure professionali coinvolte nell’assistenza ai pazienti con SC acuto e ha condiviso strategie e percorsi volti a garantire sia livelli assistenziali di qualità che esiti migliori. Il documento dettaglia l’intero percorso del paziente con SC acuto dall’esordio dei sintomi a domicilio, dalla diagnosi, gestione domiciliare o invio in Pronto Soccorso/Dipartimento di Emergenza-Accettazione (PS/DEA), modalità di trasporto, terapia precoce, attraverso i percorsi clinici strumentali per la diagnosi in PS/DEA e il trattamento, la stratificazione del rischio e la dimissione del paziente in degenza ordinaria o a domicilio. Si analizza il possibile ruolo del “fast-track” cardiologico, dell’Osservazione Breve Intensiva e la presa in carico dell’assistenza territoriale attraverso la medicina generale e l’ambulatorio specialistico per la cura dello SC. Il crescente carico assistenziale e le complesse problematiche generate dallo SC acuto non possono trovare adeguata soluzione al di fuori di un approccio integrato multidisciplinare che ponga efficacemente in rete le strutture di emergenza con le unità di degenza intensiva e ordinaria e con il contesto delle cure territoriali. Il documento, grazie all’apporto delle più qualificate Società Scientifiche, persegue questo obiettivo proponendo un percorso strutturato, condiviso ed applicabile, in grado di contribuire ad una gestione del problema omogenea sul territorio nazionale.
Documento di consenso ANMCO/FADOI/SIAARTI/SIC/SIMG/SIMI/SIMEU: Il percorso clinico-diagnostico e terapeutico del paziente con scompenso cardiaco acuto dal domicilio alla dimissione dal Pronto Soccorso/ Dipartimento di Emergenza-Accettazione
Pugliese F. R.;Corcione A.;Fontanella A.;D'Ambrosio G.;Campanini M.;Caporale R.;Sinagra G.;Di Lenarda A.
2019-01-01
Abstract
Lo scompenso cardiaco (SC) acuto impegna le strutture ospedaliere in tutto il mondo e, a confronto con altre patologie cardiache acute come le sindromi coronariche, determina esiti a distanza marcatamente sfavorevoli: il tasso di mortalità o riospedalizzazione a 3 mesi è pari al 33%, la mortalità ad 1 anno dal ricovero varia tra 25% e 50%. Un fattore critico nella gestione dello SC acuto è rappresentato dalla molteplicità di professionisti sanitari coinvolti nel percorso diagnostico-terapeutico di questa sindrome, medici di medicina generale, medici di emergenza, cardiologi, internisti, anestesisti-rianimatori, e quindi dalla necessità di integrare conoscenze e competenze diverse e di convergere su obiettivi assistenziali in grado di migliorare gli esiti clinici. Questo documento di consenso origina dal lavoro congiunto delle Società Scientifiche espressione delle diverse figure professionali coinvolte nell’assistenza ai pazienti con SC acuto e ha condiviso strategie e percorsi volti a garantire sia livelli assistenziali di qualità che esiti migliori. Il documento dettaglia l’intero percorso del paziente con SC acuto dall’esordio dei sintomi a domicilio, dalla diagnosi, gestione domiciliare o invio in Pronto Soccorso/Dipartimento di Emergenza-Accettazione (PS/DEA), modalità di trasporto, terapia precoce, attraverso i percorsi clinici strumentali per la diagnosi in PS/DEA e il trattamento, la stratificazione del rischio e la dimissione del paziente in degenza ordinaria o a domicilio. Si analizza il possibile ruolo del “fast-track” cardiologico, dell’Osservazione Breve Intensiva e la presa in carico dell’assistenza territoriale attraverso la medicina generale e l’ambulatorio specialistico per la cura dello SC. Il crescente carico assistenziale e le complesse problematiche generate dallo SC acuto non possono trovare adeguata soluzione al di fuori di un approccio integrato multidisciplinare che ponga efficacemente in rete le strutture di emergenza con le unità di degenza intensiva e ordinaria e con il contesto delle cure territoriali. Il documento, grazie all’apporto delle più qualificate Società Scientifiche, persegue questo obiettivo proponendo un percorso strutturato, condiviso ed applicabile, in grado di contribuire ad una gestione del problema omogenea sul territorio nazionale.File | Dimensione | Formato | |
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