La tutela antidiscriminatoria delle persone con disabilità è un ambito di competenza relativamente recente dell’ordinamento dell’Unione europea. Dopo una rassegna delle principali fonti in questo settore (§ 1), si intende illustrare brevemente il fenomeno di cross-fertilization nel diritto antidiscriminatorio dell’UE, debitore dell’esperienza nordamericana (§ 2), e alcuni profili della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 (§ 3). Di seguito viene tratteggiato il quadro di riferimento che emerge dalla direttiva 2000/78/CE e il percorso seguito dalla Corte di giustizia sul tema in analisi valutando se dal diritto casistico affiori un andamento in sintonia con la Convenzione ONU, a cui l’UE ha aderito con Decisione del Consiglio 2010/48/CE del 26 novembre 2009 (§ 4). In questa sede è poi di particolare interesse l’ultimo tassello del quadro giurisprudenziale, segnato dalla sentenza del 15 luglio 2021 nel caso XX v Tartu Vangla (causa C-795/19).

Lavoratori con disabilità e accomodamenti ragionevoli nella giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE. Riflessioni a margine di XX c. Tartu Vangla

baldin, serena
2021-01-01

Abstract

La tutela antidiscriminatoria delle persone con disabilità è un ambito di competenza relativamente recente dell’ordinamento dell’Unione europea. Dopo una rassegna delle principali fonti in questo settore (§ 1), si intende illustrare brevemente il fenomeno di cross-fertilization nel diritto antidiscriminatorio dell’UE, debitore dell’esperienza nordamericana (§ 2), e alcuni profili della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 (§ 3). Di seguito viene tratteggiato il quadro di riferimento che emerge dalla direttiva 2000/78/CE e il percorso seguito dalla Corte di giustizia sul tema in analisi valutando se dal diritto casistico affiori un andamento in sintonia con la Convenzione ONU, a cui l’UE ha aderito con Decisione del Consiglio 2010/48/CE del 26 novembre 2009 (§ 4). In questa sede è poi di particolare interesse l’ultimo tassello del quadro giurisprudenziale, segnato dalla sentenza del 15 luglio 2021 nel caso XX v Tartu Vangla (causa C-795/19).
2021
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