Il contributo ripercorre le linee principali su cui si è sviluppata la giurisprudenza costituzionale in materia di rapporti interordinamentali, a partire dalla svolta inaugurata dalla sentenza n. 269 del 2017. L’analisi si sofferma sugli aspetti più critici di un mutamento giurisprudenziale che è stato accolto generalmente con favore, individuando in particolare quali potrebbero essere accorgimenti operativi da adottare in futuro per fornire ai giudici comuni modelli operativi più facilmente maneggiabili, tenuto conto che ancor oggi la missione fondamentale del costituzionalismo è apprestare strumenti efficaci per garantire la limitazione giuridica del potere politico.
La costruzione di tutele dei diritti fondamentali «sempre più integrate». Orgoglio e (doppio) pregiudizio di fronte alla Corte costituzionale
PIETRO FARAGUNA
2023-01-01
Abstract
Il contributo ripercorre le linee principali su cui si è sviluppata la giurisprudenza costituzionale in materia di rapporti interordinamentali, a partire dalla svolta inaugurata dalla sentenza n. 269 del 2017. L’analisi si sofferma sugli aspetti più critici di un mutamento giurisprudenziale che è stato accolto generalmente con favore, individuando in particolare quali potrebbero essere accorgimenti operativi da adottare in futuro per fornire ai giudici comuni modelli operativi più facilmente maneggiabili, tenuto conto che ancor oggi la missione fondamentale del costituzionalismo è apprestare strumenti efficaci per garantire la limitazione giuridica del potere politico.File | Dimensione | Formato | |
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