Il dottorato di ricerca si è focalizzato sull’identificazione, la caratterizzazione e l’analisi dei fenomeni di sinkhole (subsidence sinkhole sensu Gutiérrez et al., 2014) al fine di calcolare le distanze di rispetto e di sviluppare un protocollo informatico in grado di assegnare automaticamente a ciascun fenomeno la sua pericolosità. La regione Friuli Venezia Giulia (FVG) è stata scelta come area studio in quanto assieme al Carso Classico rappresenta un’area ricca di fenomeni di sprofondamento verificatisi in diversi contesti geologici. Un vasto censimento dei fenomeni presenti sul territorio regionale è stato fatto negli anni grazie ai diversi Accordi di ricerca tra il Servizio Geologico della regione e il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università di Trieste al fine di implementare, con i fenomeni naturali, il geodatabase già esistente a livello nazionale. Il primo lavoro svolto all’interno del dottorato è stato quello di revisionare la struttura della banca dati, aggiornare le informazioni al suo interno e censire nuovi fenomeni in diversi contesti geomorfologici e litologici (inizialmente il censimento riguardava solo l’ambiente evaporitico). Tutto questo è stato possibile grazie agli innumerevoli sopralluoghi che hanno contribuito alla riduzione dei fenomeni "non definiti" (da 446 nel 2020 a 262 nel 2023), alla compilazione e/o all’aggiornamento di alcuni campi come la classificazione e, quando possibile, lo stato di attività e i parametri morfometrici, e all’aggiunta di 159 nuovi fenomeni. Il censimento si è concentrato in particolare sui carbonati a partire dal Carso Classico, e successivamente l'analisi è stata estesa a tutto il territorio regionale. La presenza di numerose grotte i cui ingressi possono essere riconducibili a dei collassi ha determinato la scelta di analizzare il catasto speleologico della regione FVG (CSR), esaminando un totale di 8004 grotte e definendo un protocollo metodologico per l’identificazione dei sinkhole in questo contesto. Parallelamente a quanto descritto, sono stati effettuati degli studi approfonditi su diverse aree test (es. abitati di Quinis e Baus (UD)) che hanno permesso di definire la miglior metodologia per caratterizzare questi fenomeni in diversi contesti geologico/geomorfologici. L'applicazione di diverse metodologie, come la combinazione di analisi di dati interferometrici e di livellamento, indagini geofisiche ecc., si è dimostrata fondamentale, non solo per la caratterizzazione tridimensionale di alcune forme, ma anche per l’analisi della loro evoluzione nel tempo evidenziando l'importanza del monitoraggio in continuo al fine di evitare danni ad abitazioni ed infrastrutture. Nell'area di Quinis sono state inoltre effettuate indagini di dettaglio tramite lo scavo di una trincea attraversando un sinkhole attivo. Questo studio, effettuato per la prima volta in Italia, ha permesso di descrivere e caratterizzare tridimensionalmente il fenomeno e l’area circostante. Tutte le attività svolte hanno portato allo sviluppo di un approccio metodologico in grado di definire automaticamente le distanze di rispetto dai sinkhole. Nella letteratura non esiste un metodo specifico per calcolarne il valore. Nel caso della regione FVG, è stato deciso di applicare una metodologia quantitativa basata sui dati disponibili raccolti nel geodatabase. In base allo stato di attività, alla classificazione e alla litologia, criteri specifici basati sul calcolo trigonometrico e sulle caratteristiche intrinseche del materiale coinvolto, hanno portato al calcolo di un buffer e all'assegnazione di una pericolosità a ciascuna area individuata. La metodologia è stata successivamente importata in ambiente GIS sviluppando un tool ad hoc applicabile ai fenomeni legati all'ambiente evaporitico per creare una mappa di pericolosità.

SINKHOLES OF THE FRIULI VENEZIA GIULIA REGION: CHARACTERIZATION, DATA COLLECTION AND HAZARD DEFINITION / Busetti, Alice. - (2024 Mar 22).

SINKHOLES OF THE FRIULI VENEZIA GIULIA REGION: CHARACTERIZATION, DATA COLLECTION AND HAZARD DEFINITION

BUSETTI, ALICE
2024-03-22

Abstract

Il dottorato di ricerca si è focalizzato sull’identificazione, la caratterizzazione e l’analisi dei fenomeni di sinkhole (subsidence sinkhole sensu Gutiérrez et al., 2014) al fine di calcolare le distanze di rispetto e di sviluppare un protocollo informatico in grado di assegnare automaticamente a ciascun fenomeno la sua pericolosità. La regione Friuli Venezia Giulia (FVG) è stata scelta come area studio in quanto assieme al Carso Classico rappresenta un’area ricca di fenomeni di sprofondamento verificatisi in diversi contesti geologici. Un vasto censimento dei fenomeni presenti sul territorio regionale è stato fatto negli anni grazie ai diversi Accordi di ricerca tra il Servizio Geologico della regione e il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università di Trieste al fine di implementare, con i fenomeni naturali, il geodatabase già esistente a livello nazionale. Il primo lavoro svolto all’interno del dottorato è stato quello di revisionare la struttura della banca dati, aggiornare le informazioni al suo interno e censire nuovi fenomeni in diversi contesti geomorfologici e litologici (inizialmente il censimento riguardava solo l’ambiente evaporitico). Tutto questo è stato possibile grazie agli innumerevoli sopralluoghi che hanno contribuito alla riduzione dei fenomeni "non definiti" (da 446 nel 2020 a 262 nel 2023), alla compilazione e/o all’aggiornamento di alcuni campi come la classificazione e, quando possibile, lo stato di attività e i parametri morfometrici, e all’aggiunta di 159 nuovi fenomeni. Il censimento si è concentrato in particolare sui carbonati a partire dal Carso Classico, e successivamente l'analisi è stata estesa a tutto il territorio regionale. La presenza di numerose grotte i cui ingressi possono essere riconducibili a dei collassi ha determinato la scelta di analizzare il catasto speleologico della regione FVG (CSR), esaminando un totale di 8004 grotte e definendo un protocollo metodologico per l’identificazione dei sinkhole in questo contesto. Parallelamente a quanto descritto, sono stati effettuati degli studi approfonditi su diverse aree test (es. abitati di Quinis e Baus (UD)) che hanno permesso di definire la miglior metodologia per caratterizzare questi fenomeni in diversi contesti geologico/geomorfologici. L'applicazione di diverse metodologie, come la combinazione di analisi di dati interferometrici e di livellamento, indagini geofisiche ecc., si è dimostrata fondamentale, non solo per la caratterizzazione tridimensionale di alcune forme, ma anche per l’analisi della loro evoluzione nel tempo evidenziando l'importanza del monitoraggio in continuo al fine di evitare danni ad abitazioni ed infrastrutture. Nell'area di Quinis sono state inoltre effettuate indagini di dettaglio tramite lo scavo di una trincea attraversando un sinkhole attivo. Questo studio, effettuato per la prima volta in Italia, ha permesso di descrivere e caratterizzare tridimensionalmente il fenomeno e l’area circostante. Tutte le attività svolte hanno portato allo sviluppo di un approccio metodologico in grado di definire automaticamente le distanze di rispetto dai sinkhole. Nella letteratura non esiste un metodo specifico per calcolarne il valore. Nel caso della regione FVG, è stato deciso di applicare una metodologia quantitativa basata sui dati disponibili raccolti nel geodatabase. In base allo stato di attività, alla classificazione e alla litologia, criteri specifici basati sul calcolo trigonometrico e sulle caratteristiche intrinseche del materiale coinvolto, hanno portato al calcolo di un buffer e all'assegnazione di una pericolosità a ciascuna area individuata. La metodologia è stata successivamente importata in ambiente GIS sviluppando un tool ad hoc applicabile ai fenomeni legati all'ambiente evaporitico per creare una mappa di pericolosità.
22-mar-2024
CALLIGARIS, CHIARA
36
2022/2023
Settore GEO/05 - Geologia Applicata
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/3071819
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