A trent’anni dal Codice di stile delle comunicazioni pubbliche ad uso delle amministrazioni pubbliche, questo contributo illustra i risultati di un’attività che ha coinvolto quasi cento passanti nella riscrittura di un avviso di Trenitalia piuttosto difficile nel modo che ritenevano più semplice, con l’obiettivo di capire qual è l’immagine che ha la “persona della strada” della comunicazione con il pubblico. Dopo aver spiegato i meccanismi dell’attività, che è stata sottoposta sotto forma di gioco, saranno commentate alcune caratteristiche dei testi raccolti, in primo luogo la leggibilità, poi i difetti delle proposte dei partecipanti, riconducibili a quelli della lingua delle pubbliche amministrazioni; e le strategie che invece se ne distaccano. Saranno infine segnalati veri e propri errori in cui sono incorsi i partecipanti, dovuti a una mancata comprensione del testo da riscrivere o all’uso di strutture linguistiche complicate in luogo di alternative più semplici.   How would you write it?  A citizens’ view on public communication 30 years after the Codice di stile delle comunicazioni pubbliche ad uso delle amministrazioni pubbliche Thirty years after the Codice di stile delle comunicazioni pubbliche ad uso delle amministrazioni pubbliche, this study presents the results of an activity that involved nearly one hundred participants tasked with simplifying a rather difficult Trenitalia (the Italian railway company) notice in the way they thought was easiest. The aim is to understand how the “person in the street” perceives communication from public entities. After describing the activity, presented in the form of a game, some features of the texts will be commented on, first of all readability, then some flaws, which can be traced back to those of bureaucratese; and the strategies that instead try to detach from them. Finally, the work will report errors that participants incurred, due to either a lack of understanding of the text or the use of convoluted sentence structures. The results confirm that the influence of bureaucratic language still dominates formal writing in Italy, while no aspects of corporatese were detected, even if the text proposed for rewriting came from the corporate sphere itself.

TU COME LO SCRIVERESTI? COMUNICARE CON IL PUBBLICO SECONDO LA CITTADINANZA A TRENTANNI DAL CODICE DI STILE DELLE COMUNICAZIONI PUBBLICHE AD USO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

floriana carlotta Sciumbata
2024-01-01

Abstract

A trent’anni dal Codice di stile delle comunicazioni pubbliche ad uso delle amministrazioni pubbliche, questo contributo illustra i risultati di un’attività che ha coinvolto quasi cento passanti nella riscrittura di un avviso di Trenitalia piuttosto difficile nel modo che ritenevano più semplice, con l’obiettivo di capire qual è l’immagine che ha la “persona della strada” della comunicazione con il pubblico. Dopo aver spiegato i meccanismi dell’attività, che è stata sottoposta sotto forma di gioco, saranno commentate alcune caratteristiche dei testi raccolti, in primo luogo la leggibilità, poi i difetti delle proposte dei partecipanti, riconducibili a quelli della lingua delle pubbliche amministrazioni; e le strategie che invece se ne distaccano. Saranno infine segnalati veri e propri errori in cui sono incorsi i partecipanti, dovuti a una mancata comprensione del testo da riscrivere o all’uso di strutture linguistiche complicate in luogo di alternative più semplici.   How would you write it?  A citizens’ view on public communication 30 years after the Codice di stile delle comunicazioni pubbliche ad uso delle amministrazioni pubbliche Thirty years after the Codice di stile delle comunicazioni pubbliche ad uso delle amministrazioni pubbliche, this study presents the results of an activity that involved nearly one hundred participants tasked with simplifying a rather difficult Trenitalia (the Italian railway company) notice in the way they thought was easiest. The aim is to understand how the “person in the street” perceives communication from public entities. After describing the activity, presented in the form of a game, some features of the texts will be commented on, first of all readability, then some flaws, which can be traced back to those of bureaucratese; and the strategies that instead try to detach from them. Finally, the work will report errors that participants incurred, due to either a lack of understanding of the text or the use of convoluted sentence structures. The results confirm that the influence of bureaucratic language still dominates formal writing in Italy, while no aspects of corporatese were detected, even if the text proposed for rewriting came from the corporate sphere itself.
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